Il mistero del gruppo americano

Due sono le certezze del mistero buffo che ruota attorno all’interesse per il Taranto di un gruppo statunitense, indicato tra gli sponsor della manifestazione SailGP.

La prima è che non risulta arrivato, oltre 14 ore dopo la scadenza prevista, il bonifico made in Usa che sarebbe dovuto servire per pagare gli stipendi ai tesserati  rossoblù evitando una pesante penalizzazione in classifica.

La seconda è che questa storia strana, che dal pomeriggio di mercoledì 16 ottobre ha vissuto colpi di scena degni - per numero e qualità - di una soap opera che tanto piacciono ai teledipendenti d’oltreoceano, è una storia politica, oltre che sportiva.

Perchè è dal mondo politico che sono arrivare indicazioni, imbeccate, messaggi che mercoledì pomeriggio davano sostanzialmente per fatto l’accordo per il passaggio di quote del club rossoblù dalla famiglia Giove agli americani, il cui approdo sarebbe stato “mediato” dalla stessa politica e che avrebbe avuto origine proprio dal ruolo del gruppo “acquirente” in SailGP.

Quasi una dimostrazione a posteri dell’utilità della tappa tarantina della manifestazione velica, sul cui rapporto costi/benefici per la città molto si è discusso. Uno sbarco annunciato come trionfale, quello dei nuovi padroni statunitensi, con conferenza stampa di presentazione in una sede istituzionale.

Solo che il primo e più importante passaggio, appunto quello del bonifico, non è andato a buon fine, quantomeno nel tempo necessario per produrre la documentazione necessaria per evitare un “meno” in classifica pesantissimo per una squadra e soprattuto per una società che rischiano concretamente l’addio al calcio professionistico ed il ritorno nell’inferno dei Dilettanti, da cui uscire è molto, molto difficile.

In merito al perchè, e a cosa abbia portato ad un corto circuito di questo tipo, sarebbe opportuno avere finalmente comunicazioni chiare, precise, sicure.