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Coldiretti in piazza a Bruxelles, agricoltori pugliesi contro i tagli alla Pac

La protesta contro la riduzione dei fondi agricoli e contro una Commissione Ue accusata di allontanarsi dai territori e dalla sovranità alimentare

Gli agricoltori pugliesi a Bruxelles questa mattina

Gli agricoltori pugliesi a Bruxelles questa mattina

BARI - Anche dalla Puglia gli agricoltori di Coldiretti sono arrivati a Bruxelles, insieme a migliaia di produttori provenienti da tutta Italia e hanno manifestato contro i tagli alla Politica agricola comune e contro le scelte della Commissione europea, ritenute sempre più distanti dalla realtà dei campi e dal lavoro agricolo. Una mobilitazione pacifica ma determinata, riunita attorno allo slogan “Non è questa l’Europa che vogliamo”, per denunciare una linea politica giudicata pericolosa per il futuro dell’agricoltura continentale e per la sicurezza alimentare di 400 milioni di cittadini.

Secondo Coldiretti, la riduzione delle risorse destinate alla Pac rappresenta un attacco diretto alla sovranità alimentare europea, in un contesto globale in cui le principali potenze stanno invece investendo in modo massiccio nel settore agricolo. La critica è rivolta in particolare alla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, accusata di voler sottrarre fondi al cibo e alle imprese agricole per destinarli ad altre voci di spesa, mettendo a rischio la salute dei consumatori e la tenuta dei territori rurali.

A portare la voce della Puglia è stato il presidente di Coldiretti regionale Alfonso Cavallo, che ha ricordato come l’agricoltura pugliese significhi olio extravergine, grano, uva, occupazione e presidio del territorio. Tagliare la Pac, ha sottolineato, equivale a colpire aziende già provate dall’aumento dei costi di produzione, dall’emergenza Xylella e dalla concorrenza delle importazioni considerate sleali. Senza risorse europee, ha avvertito, le campagne pugliesi rischiano di essere messe in ginocchio, con l’abbandono di intere aree rurali.

Sulla stessa linea il direttore di Coldiretti Puglia Pietro Piccioni, che ha evidenziato come l’assenza di una Pac forte comprometta soprattutto il futuro dei giovani agricoltori, in particolare nelle zone interne e più fragili. Per Coldiretti, la terra non è solo produzione, ma anche ambiente, lavoro e identità, e una politica europea che riduce gli investimenti agricoli finisce per recidere le radici dei territori e spingere le nuove generazioni all’emigrazione.

Alla manifestazione erano presenti anche il presidente nazionale Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, insieme ad agricoltori e agricoltrici di ogni regione. Al centro della protesta la prevista riduzione del 25% dei fondi Pac e la loro confluenza in un fondo unico, una scelta che per l’Italia comporterebbe un taglio di 9 miliardi di euro, destinati a diventare 90 miliardi se rapportati all’intera Unione europea. Una decisione giudicata irresponsabile, che secondo Coldiretti favorirebbe un aumento delle importazioni da Paesi come quelli del Mercosur, privi degli stessi standard europei in materia di pesticidi, tutela ambientale e diritti dei lavoratori.

Proprio l’accordo con il Mercosur viene indicato come ancora ricco di criticità, non risolte neppure dagli emendamenti approvati dal Parlamento europeo. Coldiretti ribadisce che potrà essere accettato solo con regole vincolanti di salvaguardia e piena reciprocità, e non con clausole ritenute formali.

Durante il presidio, centinaia di cartelli hanno espresso il dissenso dei manifestanti con slogan duri contro la Commissione europea e contro una politica considerata ostile agli agricoltori. Nel suo intervento, Ettore Prandini ha richiamato il contesto internazionale, sottolineando come Cina e Stati Uniti stiano investendo massicciamente nel settore agricolo, mentre l’Europa sceglie di ridurre le risorse. Una linea che, a suo giudizio, rischia di compromettere la qualità del cibo, la competitività delle imprese e la capacità di esportazione dell’agroalimentare europeo.

Il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha ribadito che Coldiretti si considera europeista per vocazione, ricordando il rapporto storico tra agricoltura e Unione europea. Ma ha anche denunciato una Commissione accusata di marginalizzare il Parlamento e le rappresentanze sociali, chiedendo un cambio di rotta e respingendo l’idea di sottrarre risorse all’agricoltura per finanziare spese militari.

In occasione della mobilitazione, Coldiretti ha presentato un manifesto programmatico che boccia il Fondo Unico Agricolo e chiede risorse certe e regole distinte per la Pac, oltre all’obbligo di etichettatura con indicazione del Paese di origine per tutelare i consumatori. L’associazione denuncia anche una burocrazia europea ritenuta soffocante per le aziende agricole e rilancia la necessità di investimenti sul reddito agricolo, sulla promozione di cibo sano e sui territori interni e montani, riconoscendo agli agricoltori il ruolo di custodi dell’ambiente.

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