BARI - La riduzione delle risorse destinate all’emittenza radiofonica e televisiva locale prevista dalla Legge di Bilancio finisce al centro dello scontro politico. A intervenire è Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito democratico, che definisce legittima e fondata la protesta delle associazioni di settore contro il taglio di 20 milioni di euro l’anno previsto per il triennio 2026-2028.
Secondo Boccia, l’emendamento proposto dal Governo rappresenta un colpo pesante a un comparto che svolge un ruolo essenziale nel pluralismo dell’informazione e nel presidio democratico dei territori. Una scelta che, a suo giudizio, contraddice anche gli impegni pubblici assunti solo pochi mesi fa dal ministro Urso sulla continuità dei finanziamenti.
Nel mirino del dirigente Pd finisce anche il riassetto delle competenze, con il ridimensionamento del ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’introduzione di strumenti che consentirebbero di modificare il riparto del Fondo tramite Dpcm. Meccanismi che, secondo Boccia, rischiano di compromettere la stabilità delle risorse e la capacità di programmazione delle imprese del settore.
Boccia parla apertamente di confusione all’interno della maggioranza, richiamando le posizioni contrastanti espresse dallo stesso Mimit, che avrebbe definito il taglio alle tv locali «intollerabile». Un segnale, a suo avviso, delle divisioni profonde che attraversano il Governo e che si riflettono nella manovra di bilancio.
Il presidente dei senatori Pd ha quindi chiesto all’esecutivo di ritirare l’emendamento, ripristinare integralmente i fondi per l’emittenza locale e aprire un confronto immediato con le associazioni di categoria. Ha ricordato inoltre che il Partito democratico ha presentato un emendamento soppressivo della norma contestata, auspicando che le componenti del Governo contrarie al taglio esprimano un parere favorevole alla sua cancellazione.
«Il pluralismo dell’informazione locale non può essere trattato come una variabile di bilancio», ha concluso Boccia, intervenendo durante la direzione regionale del Pd Puglia in corso a Bari, ribadendo che si tratta di un bene democratico da tutelare senza condizioni.
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