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Taranto
11 Dicembre 2025 - 14:34
Annagrazia Angolano
TARANTO - La vertenza ex Ilva continia ad accendere lo scontro politico in città. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Annagrazia Angolano interviene con una nota durissima indirizzata all’amministrazione guidata da Piero Bitetti, accusata di aver avallato un documento “senza basi concrete” sulla proposta avanzata dal ministro Adolfo Urso per il futuro del siderurgico.
Le sue parole arrivano all’indomani della firma condivisa dal sindaco, dai sindacati e dagli enti locali, un gesto che – secondo Angolano – segna l’adesione a un progetto che definisce “l’ennesima proposta bluff”, giudicata priva di qualsiasi forma di sostenibilità ambientale, sanitaria, economica e occupazionale.
Il piano del Governo e la contestazione sui costi
Nel documento contestato, si legge l’intenzione di realizzare 4 impianti DRI per un investimento stimato in 9 miliardi di euro. Una cifra che, secondo la consigliera, rende evidente l’inconsistenza dell’iniziativa. Angolano sottolinea come non vi siano indicazioni credibili sulle modalità di alimentazione degli impianti e considera ambiguo anche il riferimento al possibile spegnimento dell’area a caldo, descritto con formule come “nel minor tempo possibile” o “gradualmente”.
Per la rappresentante del M5S, l’accoglienza favorevole riservata al progetto dai firmatari è “un entusiasmo ingiustificato”, soprattutto tenendo conto della condizione attuale dello stabilimento, tuttora sotto sequestro giudiziario, e della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha già rilevato violazioni ai danni della popolazione tarantina. Alla luce di ciò, Angolano ribadisce che qualunque prolungamento della produzione a carbone sarebbe da considerarsi “contra legem”.
La richiesta di chiarezza politica in Consiglio comunale
Il giudizio negativo non riguarda solo il merito della proposta industriale, ma investe in pieno anche gli equilibri politici locali. Angolano parla di un’amministrazione “opaca”, accusando la maggioranza che sostiene il sindaco Bitetti di non avere una linea chiara su questioni decisive per la città.
“Come è possibile – si chiede – che persone sedute negli stessi banchi possano mantenere posizioni diametralmente opposte su un tema così cruciale?”. Un nodo che, secondo la consigliera, va affrontato senza ulteriori rinvii in un Consiglio comunale dedicato, necessario per fornire ai cittadini un quadro trasparente delle reali intenzioni della coalizione che governa Taranto.
La rappresentante del Movimento 5 Stelle teme che il silenzio su queste divisioni possa essere interpretato come una forma di acquiescenza e che, a lungo andare, alimenti la sfiducia nella politica locale. “Il rischio – afferma – è quello di offrire ai tarantini l’immagine dell’ennesimo quadretto miserrimo, utile solo a rafforzare la convinzione di chi non vota più”.
La città davanti a un bivio
Il nuovo scontro si inserisce in un quadro già complesso, segnato dalle difficoltà della transizione industriale e dalle pressioni della comunità locale, che da anni chiede certezze sulla tutela della salute e sull’occupazione. L’attesa ora è per le prossime mosse dell’amministrazione comunale, chiamata a chiarire pubblicamente la propria posizione dopo le critiche interne ed esterne.
Il dibattito politico si preannuncia serrato: da una parte chi considera necessario sostenere ogni tentativo di recupero dello stabilimento, dall’altra chi chiede alternative più nette e una rottura definitiva col passato. Nel mezzo, una città che chiede trasparenza, risposte concrete e scelte finalmente coerenti con il proprio futuro.
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