Capitale italiana della cultura 2028, parte la selezione: in corsa anche Galatina, Gravina e Vieste

BARI - La sfida per il titolo di Capitale italiana della cultura 2028 entra nella fase decisiva. Una giuria composta da sette esperti indipendenti, presieduta da Davide Maria Desario, sta valutando presso il Dipartimento per le attività culturali i dossier presentati dalle 23 città candidate. Al termine dell’analisi verrà scelta la rosa delle dieci finaliste, chiamate successivamente a un’audizione pubblica prima della decisione conclusiva.

Nella lunga lista spicca la presenza di tre città pugliesi, a testimonianza della vitalità culturale della regione: Galatina, Gravina in Puglia e Vieste. Realtà diverse per storia e paesaggio, ma accomunate dall’ambizione di proporre una visione contemporanea della cultura come leva di sviluppo.

Galatina concorre con il progetto “Il sogno dei luoghi”, Gravina in Puglia presenta “Radici al futuro”, mentre Vieste porta in candidatura “L’anima bianca della Puglia”. Tre percorsi che raccontano identità, comunità e paesaggi capaci di dialogare con il panorama nazionale.

Accanto alle pugliesi, partecipano anche Anagni, Ancona, Bacoli, Benevento, Catania, Colle di Val d’Elsa, Fiesole, Forlì, Gioia Tauro, Massa, Mirabella Eclano, Moncalieri, Pieve di Soligo, Pomezia, Rozzano, Sala Consilina, Sarzana, Tarquinia, l’Unione dei Comuni della Città Caudina e Valeggio sul Mincio.

La selezione entrerà nel vivo nelle prossime settimane, quando la commissione renderà noti i dieci nomi che si contenderanno ufficialmente il titolo per il 2028.