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Bari

Rsa e centri diurni, «Il nuovo decreto garantirà regole uguali in tutta Italia»

Il presidente di Welfare a Levante Antonio Perruggini auspica che la Conferenza delle Regioni dia il via libera al provvedimento, atteso per uniformare requisiti organizzativi e strutturali delle strutture socio-sanitarie

Nelle Rsa pugliesi sono ora obbligatorie le telecamere

Una Rsa pugliese - archivio

BARI - Un provvedimento ritenuto decisivo per superare le differenze territoriali che oggi caratterizzano le strutture socio-sanitarie italiane. È questo, secondo Antonio Perruggini, presidente dell’associazione di categoria Welfare a Levante, il valore della bozza di decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci sui requisiti organizzativi e strutturali delle Rsa e dei centri diurni, che sarà al vaglio della Conferenza delle Regioni il 17 dicembre.

Perruggini ricorda che il testo è il risultato delle consultazioni avviate durante l’estate dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, alle quali hanno preso parte anche le associazioni di categoria. Quei contributi, spiega, sono stati recepiti nella bozza definitiva e alimentano l’aspettativa che si possa raggiungere l’intesa necessaria prima dell’invio al ministro per l’adozione formale del decreto.

L’obiettivo principale del provvedimento, osserva Perruggini, è uniformare in tutta Italia i requisiti del personale e gli standard strutturali delle strutture che ospitano anziani non autosufficienti e persone con disabilità. Attualmente, ricorda, ogni regione disciplina in autonomia fabbisogni organizzativi e parametri edilizi, producendo un mosaico di regole disomogenee che incidono sulla qualità dell’assistenza.

Per questo il presidente di Welfare a Levante auspica una decisione chiara dalla Conferenza delle Regioni. «Serve un’intesa che sostenga un decreto fondamentale per garantire gli stessi diritti di cura a ogni paziente, indipendentemente dalla sua residenza, sia essa al Nord o al Sud», afferma Perruggini, definendo il provvedimento un atto di buon senso e un passo avanti sul piano della giustizia sociale.

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