Marina Militare in sofferenza: “Mancano 9 mila unità, personale allo stremo”

TARANTO – Si è tenuto ieri, 9 dicembre, a Palazzo Chigi un incontro tra il Governo – rappresentato dai ministri Giorgetti, Piantedosi, Zangrillo e dal sottosegretario alla Difesa Perego di Cremnago – e le associazioni sindacali militari. Nel confronto, SIM Marina ha tracciato un quadro particolarmente critico dello stato della Marina Militare, ponendo l’accento sulle difficoltà operative e sulle condizioni del personale.

Il segretario generale Warner Greco ha spiegato che la forza armata opera oggi con oltre 9 mila unità in meno rispetto al fabbisogno. Le missioni, spesso di lunga durata e in teatri complessi, impegnano gli equipaggi per più di sei mesi consecutivi, generando un logoramento crescente. “Il personale è esausto – ha dichiarato – schiacciato da imbarchi ripetuti, mobilità costante e pesanti sacrifici familiari. L’assenza di un adeguato sistema di recupero psicofisico sta compromettendo la tenuta dell’intero comparto”.

A questo, Greco ha aggiunto criticità logistiche: alloggi insufficienti, trasferimenti d’autorità non accompagnati da indennità adeguate e l’impiego, al rientro dagli imbarchi, in attività di manovalanza che “sviliscono professionalità e motivazione”. Il risultato, evidenzia SIM Marina, è evidente: aumento dei congedi, trasferimenti in altre amministrazioni e un crollo delle domande di arruolamento. Molti giovani volontari abbandonano la Marina per mancanza di prospettive.

Per queste ragioni, SIM Marina ha chiesto al Governo l’introduzione di una legge speciale dedicata al personale della Marina Militare. Tra le misure richieste figurano una indennità di trasferimento adeguata, investimenti nelle infrastrutture logistiche, maggiori risorse per i servizi a terra, la revisione dell’indennità di contingentamento, una retribuzione di navigazione proporzionata ai tempi di impegno e il miglioramento delle condizioni economiche dei volontari, riconoscendo straordinari e compensi sin dall’arruolamento.

Secondo il sindacato, si tratta di interventi “tanto necessari quanto urgenti” per evitare che, nel medio periodo, la Marina non sia più in grado di assolvere i propri compiti istituzionali fondamentali per la sicurezza nazionale. SIM Marina ha ribadito la disponibilità a una collaborazione istituzionale strutturata, per assicurare che la voce del personale arrivi con chiarezza ai vertici della Difesa.

Nel corso dell’incontro il sindacato ha inoltre evidenziato la necessità di maggiori risorse per il rinnovo del contratto e ha sollecitato l’istituzione di una previdenza dedicata, in grado di colmare il divario esistente rispetto agli altri comparti del pubblico impiego.