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Acaya

Ecco “Bico e Bea e la formula magica”: il docufilm-fiaba che racconta il Salento tra danza, musica e volontariato

La produzione, firmata SetteMuse Edizioni e realizzata senza contributi pubblici, racconta la storia di due creaturine magiche che conducono a un viaggio simbolico tra identità, coraggio e trasformazione

Da sin.: Luigi Maci (Autore e Compositore), Rita Cantoro (Regista),  Paolo Andriani (Direttore della Fotografia)

Da sin.: Luigi Maci (Autore e Compositore), Rita Cantoro (Regista), Paolo Andriani (Direttore della Fotografia)

ACAYA – Prosegue la lavorazione di “Bico e Bea e la formula magica”, il docufilm ispirato a una fiaba-balletto articolata in due tempi, con testi e musiche originali di Luigi Maci e la regia firmata da Rita Cantoro insieme allo stesso Maci. Il progetto, affidato alla cura di SetteMuse Edizioni e dell’Associazione culturale di Campi Salentina, nasce interamente dal volontariato di attori e tecnici, senza alcun sostegno economico da parte di enti pubblici. La direzione della fotografia e l’aiuto regia sono affidati a Paolo Andriani.

Piazza Castello di Acaya (Le). Primo ciak col Corteo Storico Rinascimentale

La trama ruota intorno a un’idea semplice e insieme sorprendente. Nella quiete di un paese salentino, il Destino decide di mettere alla prova due persone comuni, Giovanni e Teresa. Una notte, attirati da rumori insoliti, scendono nelle loro cantine e si trovano di fronte a due minuscole creature viventi: un chicco di caffè gentile e un chicco di riso delicato e danzante. Da quel momento la quotidianità si capovolge. La notizia si diffonde rapidamente, dividendo la comunità tra curiosità e timori. Poi, grazie a una misteriosa formula, i due chicchi assumono forma umana e iniziano a scoprire luoghi simbolici e scorci del territorio salentino.

Una decisione presa dal paese li costringe però alla fuga. Ha così inizio un viaggio ricco di incontri, indizi e metamorfosi, che porta i protagonisti a misurarsi con temi come la cura, il coraggio e la possibilità del cambiamento. Come ogni fiaba, la vicenda approda a un lieto fine, che apre scenari nuovi e positivi per tutti.

Il docufilm è sostenuto dalle competenze dei suoi autori.

Luigi Maci, già docente di violino nei Conservatori di Monopoli e Lecce, è compositore di musica sacra e di colonne sonore, nonché autore di testi per la didattica musicale.

Rita Cantoro, laureata in Scritture giornalistiche e multimedialità, ha un lungo percorso nella danza classica e nelle ricostruzioni di danze storiche dal Medioevo all’Ottocento, ambito in cui insegna e si esibisce.

Paolo Andriani, videomaker e fotografo, ha affinato negli anni un profilo professionale dedicato alla ricerca dell’immagine e alla valorizzazione del territorio, collaborando con realtà culturali e registi indipendenti.

Il progetto, sviluppato integralmente a titolo volontario, mira a coniugare narrazione, musica, danza e paesaggio, offrendo un racconto in cui fantasia e identità locale si intrecciano in una forma cinematografica inedita.

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