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Bari

Palazzina di via Pinto, sei indagati per crollo colposo

La Procura accusa tecnici e responsabili della ditta di gravi omissioni nella messa in sicurezza dell’edificio. Disposti accertamenti tecnici irripetibili il 15 ottobre

Amianto nel cantiere della palazzina crollata, conferme dall’analisi: nessun rischio di dispersione

La palazzina crollata a Bari

BARI – A poco più di sette mesi dal crollo del palazzo di via Pinto 6, nel quartiere Carrassi, la Procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati sei persone con l’accusa di crollo colposo. L’indagine punta a chiarire eventuali responsabilità nella gestione dei lavori di messa in sicurezza dell’edificio, dichiarato inagibile e sgomberato nel febbraio 2024, poche settimane prima del cedimento avvenuto il 5 marzo scorso.

Secondo quanto emerso dalle prime risultanze, gli indagati – tra cui figurano il titolare della ditta Dell’Aera Costruzioni srl, il progettista e direttore dei lavori delle opere architettoniche, due progettisti e direttori dei lavori delle opere strutturali e il collaudatore delle opere strutturali – avrebbero omesso di effettuare una caratterizzazione completa delle condizioni meccaniche dell’edificio.

Gli inquirenti ipotizzano inoltre che sia stato elaborato un progetto di ripristino inadeguato e che siano stati utilizzati elementi di puntellamento insufficienti a garantire la stabilità dell’immobile. Queste presunte carenze tecniche, secondo la Procura, potrebbero aver avuto un ruolo determinante nel cedimento della struttura.

Il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha disposto accertamenti tecnici irripetibili, fissati per il 15 ottobre, per acquisire elementi utili alla ricostruzione delle cause del crollo e verificare l’eventuale catena di responsabilità tra progettazione, esecuzione e controllo dei lavori.

Sono state individuate come parti offese i condomini della palazzina di via Pinto 16, che subì danni diretti a causa del crollo, e 19 residenti costretti a lasciare le proprie abitazioni per motivi di sicurezza.

L’inchiesta – che procede con il coordinamento della Procura di Bari – rappresenta un passaggio cruciale per fare chiarezza su uno degli episodi più gravi accaduti in città negli ultimi anni, un crollo che, solo per una serie di coincidenze fortunate, non ha provocato vittime ma ha lasciato un segno profondo nella comunità del quartiere Carrassi.

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