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Lecce

La chiama la Questura e le fa fare un versamento di 3.900 euro. Ma è una truffa

La vittima, una 50enne di Surano, ha creduto di parlare con un poliziotto. Il numero usato dai truffatori corrispondeva realmente a quello della Questura di Lecce

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LECCE - Una sofisticata truffa telefonica ha colpito una donna di Surano, ingannata da falsi agenti di Polizia che hanno utilizzato un numero identico a quello della Questura di Lecce per rendere credibile il raggiro. L’episodio è avvenuto ieri mattina, tra le 9 e le 10.30, e si è concluso con la perdita di 3.900 euro da parte della vittima.

La signora ha ricevuto un messaggio da una società di servizi di pagamento digitale, Nexi, che la avvisava di una presunta transazione di 1.490,03 euro effettuata dal suo conto. Convinta che si trattasse di un errore, la donna ha richiamato il numero indicato nel messaggio, parlando con un uomo che le ha suggerito di non autorizzare l’operazione e le ha preannunciato una chiamata dalla Polizia di Stato.

Poco dopo, la donna è stata contattata da un interlocutore che si è presentato come un Vice Commissario di Polizia, sostenendo che fosse in corso un’indagine per smascherare un truffatore. Per “collaborare” all’operazione, le ha chiesto di effettuare una ricarica Postepay da 3.900 euro, assicurandole che si trattava di una procedura temporanea e che avrebbe dovuto poi presentarsi in Questura per formalità di rito.

La vittima, prima di procedere, ha verificato il numero da cui proveniva la chiamata — 0832/691111 — e ha constatato che corrispondeva realmente alla Questura di Lecce. Rassicurata da quel dettaglio, ha eseguito la ricarica e ha inviato la ricevuta al falso poliziotto, che le ha ribadito di recarsi in Questura.

Una volta arrivata, la donna ha scoperto di essere stata vittima di una truffa ben organizzata, in cui i malviventi hanno utilizzato un sistema di spoofing telefonico per mascherare il proprio numero.

La vittima ha presentato denuncia contro ignoti, mentre la Polizia di Stato ha avviato le indagini per risalire ai responsabili. Gli investigatori invitano i cittadini a non fidarsi di richieste di denaro provenienti da presunti agenti o istituzioni e a contattare sempre direttamente le forze dell’ordine attraverso canali ufficiali prima di compiere qualsiasi operazione finanziaria.

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