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Turismo in Puglia, boom nel 2025: +11,8% di arrivi e +10,1% di presenze. Crescono soprattutto gli stranieri

Nei primi otto mesi dell’anno superati 4,8 milioni di arrivi e 17,5 milioni di presenze. Scandale: “In dieci anni la Puglia è cresciuta del 72% negli arrivi e del 52% nelle presenze”

Turisti a Taranto

Turisti a Taranto

BARI - Il turismo in Puglia continua la sua ascesa e consolida il ruolo della regione tra le destinazioni più amate del Mediterraneo. Secondo l’ultimo approfondimento dell’Osservatorio Turistico della Regione Puglia, realizzato in collaborazione con Questlab srl, nei primi otto mesi del 2025 gli arrivi sono aumentati dell’11,8%, mentre le presenze hanno registrato una crescita del 10,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Decisivo il contributo dei visitatori stranieri, che segnano un balzo del +23,8% negli arrivi e del +22,4% nei pernottamenti, confermando la Puglia come una delle mete europee più dinamiche e apprezzate.

Abbiamo superato 4,8 milioni di arrivi e raggiunto 17,5 milioni di presenze, con un andamento a doppia cifra che testimonia la solidità del nostro sistema turistico – ha dichiarato Gianfranco Lopane, assessore regionale al Turismo –. Questi risultati non arrivano per caso, ma sono il frutto di una strategia chiara basata su destagionalizzazione, internazionalizzazione e qualificazione dell’offerta. Ogni angolo della Puglia oggi è protagonista, grazie a un modello che coniuga crescita, autenticità e sostenibilità”.

Lopane ha sottolineato come l’introduzione delle DMO (Destination Management Organization) rappresenti un passaggio cruciale per rendere il turismo pugliese “più competitivo, organizzato e sostenibile”, capace di generare valore diffuso per le comunità locali. “Il turismo – ha aggiunto – vale ormai quasi il 15% del PIL regionale e dà lavoro a oltre 120 mila persone. Abbiamo costruito un sistema stabile, che funziona tutto l’anno e che rende la Puglia una destinazione matura e riconosciuta a livello internazionale. Ora dobbiamo continuare su questa strada con il coraggio di innovare”.

Anche il direttore generale di Pugliapromozione, Luca Scandale, ha evidenziato la crescita costante del settore nell’ultimo decennio: “Dal 2015 al 2024 la Puglia è stata la seconda regione italiana per incremento delle presenze, con un +30% nelle strutture alberghiere ed extralberghiere. Gli arrivi internazionali sono triplicati, passando da 730 mila nel 2015 a 2,3 milioni nel 2024, mentre le presenze straniere hanno raggiunto 7 milioni, pari a un aumento del +163%. L’incremento complessivo degli arrivi è stato del +72% e delle presenze del +52%. Sono numeri che raccontano una trasformazione profonda, frutto di anni di politiche orientate alla crescita e all’apertura dei mercati”.

A illustrare un aspetto nuovo dell’indagine è stata Mara Maggiore dell’Osservatorio turistico regionale, che ha evidenziato come per la prima volta siano stati analizzati i prezzi medi del settore: “Nel 2025 la Puglia registra una tariffa media di 137 euro a notte per camera, in linea con la media nazionale e con regioni come l’Emilia-Romagna. L’aumento dei prezzi rispetto al 2019 e al 2024 è proporzionato alla crescita della domanda, che resta sostenuta anche nei mesi di bassa stagione grazie alla diversificazione dell’offerta e alla qualità dei servizi”.

Secondo l’approfondimento, i principali mercati esteri in crescita nei primi otto mesi del 2025 sono Francia, Germania, Stati Uniti e Polonia, ma si registrano incrementi significativi anche da Argentina, Austria, Romania, Spagna e Svezia, con picchi fino al +70% in alcuni segmenti.

Tutte le province pugliesi presentano numeri positivi, con Bari e Taranto in testa per incremento di arrivi e Barletta-Andria-Trani per crescita di presenze. Vieste e Gallipoli si confermano ai vertici per numero assoluto di pernottamenti, mentre Alberobello e Lecce registrano una forte crescita di visitatori, segno di una progressiva valorizzazione dell’entroterra e del patrimonio UNESCO. La città di Bari si distingue come hub principale per turismo culturale, congressuale e per la connettività aerea e marittima.

Non manca però un richiamo alla sostenibilità ambientale, tema centrale nel rapporto dell’Osservatorio. L’aumento dei flussi turistici comporta infatti un incremento nella produzione di rifiuti solidi urbani e nei consumi idrici, soprattutto nelle località balneari. “Il raddoppio di questi indicatori nella stagione estiva – si legge nel documento – impone un potenziamento dei servizi e delle infrastrutture per garantire un equilibrio tra crescita economica e tutela del territorio”.

Nonostante la pressione turistica, la soddisfazione dei visitatori resta altissima: il Sentiment Index 2025 supera quota 86 su 100 in tutte le province, con Brindisi e Lecce ai vertici del gradimento. Tra i punti di forza più riconosciuti emergono enogastronomia, accoglienza e autenticità, che continuano a consolidare l’immagine della Puglia come brand globale di qualità.

In sintesi, il 2025 conferma la Puglia come motore del turismo nazionale, una regione che ha saputo trasformare la sua vocazione naturale in un modello di sviluppo sostenibile e innovativo, capace di guardare al futuro mantenendo salde le proprie radici culturali e ambientali.

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