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Bari

Psicofarmaci e antidolorifici sotto assedio: allarme per l’uso improprio e le ricette false

Il convegno promosso dall’Ordine dei Farmacisti di Bari e Bat accende i riflettori sul mercato illecito di farmaci ad alto rischio, con la partecipazione di istituzioni e Carabinieri del Nas

Una farmacia

Una farmacia

BARI - Il fenomeno dell’uso improprio di psicofarmaci e antidolorifici, spesso ottenuti con metodi fraudolenti, è in costante aumento e sta assumendo dimensioni preoccupanti soprattutto tra i giovani. Falsificazioni di ricette, furti di ricettari e tentativi di approvvigionamento illecito alimentano un mercato sommerso di oppioidi, anabolizzanti e sostanze ad alto rischio, mentre il giro di vite delle autorità sui canali online spinge molti a rivolgersi direttamente alle farmacie con prescrizioni contraffatte o rilasciate a nome di medici ignari.

Questa escalation, che espone i farmacisti a richieste sospette e comportamenti legati a dipendenze e a situazioni di disagio sociale crescente, è stata al centro del convegno promosso sabato dall’Ordine dei Farmacisti di Bari e Bat a Bari, intitolato “Farmaci d’abuso, uso improprio e falsificazione delle prescrizioni. Psicofarmaci, antidolorifici e oppioidi – Vigilanza, legislazione e responsabilità”.

Dal dibattito è emerso un quadro allarmante: tra i giovani è diffusa la tendenza a sottrarre medicinali in ambito familiare per un uso improprio, spesso combinandoli con alcol per ottenere effetti euforici. La criminalità ha fiutato in questo settore un business milionario, adottando strategie sempre più sofisticate per aggirare le norme che disciplinano la prescrizione e la dispensazione, impegnando legislatori, forze dell’ordine e professionisti sanitari nel tentativo di bloccare l’utilizzo di strumenti tecnologici da parte della malavita.

A fronte di questa emergenza, i farmacisti hanno rafforzato la collaborazione con le istituzioni, in particolare con i Carabinieri del NAS, per smantellare reti criminali capaci di provocare gravi danni alla salute pubblica e alle nuove generazioni, le più esposte anche al rischio di doping e all’uso di sostanze euforizzanti. Durante i lavori è stato inoltre elaborato un decalogo che nei prossimi giorni sarà diffuso a tutti i farmacisti per offrire strumenti concreti nel contrasto all’abuso e all’uso improprio di farmaci, oltre a garantire la sicurezza degli operatori nelle situazioni più delicate.

Al convegno hanno partecipato figure istituzionali di primo piano: l’onorevole Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato alla Salute, il generale Raffaele Covetti, comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute, la professoressa Anna Maria De Luca, ordinario di Farmacologia, il colonnello Maruska Strappatelli, comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute presso l’Agenzia Italiana del Farmaco, il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari e BAT, il dottor Vito Novielli, presidente di Federfarma Puglia, il generale di brigata Gianluca Trombetti, comandante provinciale Carabinieri Bari, il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale Carabinieri BAT e il dottor Michele Dalfino Spinelli, presidente della Fondazione Ruggieri.

«Farmacisti e farmacie – ha sottolineato l’onorevole Gemmato – rappresentano un presidio fondamentale per prevenire e contrastare l’utilizzo improprio di alcuni medicinali, scongiurando il rischio che vengano impiegati per finalità non terapeutiche con conseguenti fenomeni di dipendenza. È fondamentale la loro stretta collaborazione con le autorità di vigilanza e in particolare con i Carabinieri del NAS, che svolgono una funzione essenziale sia nel controllo sia nell’attività investigativa».

Sulla stessa linea il senatore D’Ambrosio Lettieri ha evidenziato come il fenomeno dell’approvvigionamento fraudolento di medicinali costituisca ormai un allarme sociale, soprattutto per i farmaci ad azione stupefacente o psicotropa. «Talvolta – ha affermato – ci troviamo di fronte a prescrizioni mediche formalmente regolari ma rilasciate a nome di medici inesistenti o ignari, attraverso le quali organizzazioni criminali attive sul territorio nazionale si procurano o tentano di procurarsi farmaci complessi, destinati non certo a scopi terapeutici».

L’obiettivo del convegno è stato quello di sensibilizzare la comunità professionale, perché il farmacista, pur non essendo un investigatore, ha sviluppato una capacità particolare nel riconoscere situazioni sospette e può dare un supporto determinante alle forze dell’ordine, in particolare ai Carabinieri del NAS, da sempre in prima linea con un’efficace azione di vigilanza su tutto il territorio nazionale.

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