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Bari

Attacchi con droni alla flotta umanitaria diretta a Gaza, ferite e danni alle imbarcazioni

Tony La Piccirella dalla nave Family: “È guerra psicologica, ma continueremo il viaggio. Serviranno altri 5 giorni di navigazione”

L'imbarcazione degli attivisti - archivio

L'imbarcazione degli attivisti - archivio

BARI – Notte di tensione per la Global Sumud Flotilla, la missione internazionale che sta trasportando aiuti umanitari verso Gaza. Tra la mezzanotte e le prime ore del mattino le imbarcazioni sono state prese di mira da due droni che hanno lanciato ordigni rudimentali contro le navi del convoglio.

Secondo il racconto di Tony La Piccirella, che si trova a bordo della nave Family, coordinatrice della spedizione, le esplosioni si sono concentrate soprattutto contro l’Alma, l’imbarcazione che chiudeva la flotta. “Da mezzanotte e mezza fino alle 3.30 o 4 – ha spiegato – i droni hanno spento le luci di segnalazione e hanno iniziato a sganciare ordigni sospesi a corde, mirando alle barche con le vele aperte. Abbiamo contato tra 11 e 13 esplosioni”.

Le deflagrazioni hanno provocato danni alle vele di due navi, che sono comunque riuscite a riprendere la rotta. Alcuni membri dell’equipaggio hanno riportato lesioni all’udito, giudicate non gravi. “Stiamo tutti bene e proseguiremo – ha aggiunto La Piccirella – ma è chiaro che si tratta di una strategia intimidatoria, una vera e propria guerra psicologica. È possibile che si ripeta nei prossimi giorni. A noi restano circa 5 giorni di navigazione”.

La flottiglia, che vede impegnati attivisti internazionali, mantiene dunque la propria rotta nonostante gli attacchi, ribadendo la volontà di portare a termine la missione di solidarietà.

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