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Taranto

Operazione Fucus, «Mai giudicato né condannato, la mia posizione resta distinta dagli altri imputati»

L’imprenditore tarantino Giulio Verdolino prende la parola per chiarire la propria vicenda giudiziaria: il procedimento che lo riguarda è ancora in corso e non esiste alcuna sentenza nei suoi confronti

In fiamme nella notte un autosalone di viale Magna Grecia

In fiamme l'autosalone di via Picardi - archivio

TARANTO - Giulio Verdolino interviene pubblicamente per ribadire la sua posizione in merito al procedimento giudiziario noto come “Operazione Focus”, nato dalle indagini sugli incendi che colpirono la concessionaria Ventriglia nel 2022. L’imprenditore precisa di non essere stato mai giudicato né tantomeno condannato per quei fatti, contrariamente a quanto accaduto per altri imputati che hanno scelto il rito abbreviato.

«Non esiste alcuna sentenza a mio carico – chiarisce Verdolino – e il procedimento che mi riguarda è tuttora pendente. Ogni riferimento a condanne o motivazioni già depositate si riferisce esclusivamente ad altri soggetti coinvolti».

La puntualizzazione arriva dopo che, in più occasioni, il suo nome è stato associato alle vicende processuali già concluse per alcuni coimputati. Verdolino sottolinea che questo ha generato confusione nell’opinione pubblica, con il rischio di far credere che anche la sua posizione sia stata già definita in sede giudiziaria.

«Il mio caso è distinto e separato – ribadisce – e sarò eventualmente giudicato nei modi e nei tempi stabiliti dalla magistratura, non certo sulla base di ricostruzioni che non mi riguardano».

La vicenda che ha visto condanne per tre imputati con rito abbreviato, tra cui gli esecutori materiali degli incendi, resta dunque separata da quella di Verdolino. L’imprenditore insiste sull’importanza che sia fatta chiarezza: «È un mio diritto tutelare la reputazione e l’onorabilità personale, evitando che si diffondano convinzioni infondate sulla mia presunta condanna».

In attesa che il percorso giudiziario segua il suo corso, Verdolino si dice fiducioso che la corretta informazione possa ristabilire la distinzione tra la sua posizione e quella di chi ha già subito sentenze definitive.

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