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Taranto

PeaceLink chiede al sindaco Bitetti la riattivazione dell’Osservatorio Ambientale

Il presidente Marescotti sollecita trasparenza e partecipazione della cittadinanza sui dati ambientali e sanitari legati alla città

Il Palazzo di Città di Taranto

Il Palazzo di Città di Taranto

TARANTO - A Taranto torna al centro del dibattito la richiesta di trasparenza e accesso ai dati ambientali. Il presidente dell’associazione PeaceLink, Alessandro Marescotti, ha infatti inviato una formale istanza al sindaco Piero Bitetti per sollecitare la riattivazione dell’Osservatorio Ambientale comunale, istituito durante l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Rinaldo Melucci e ancora consultabile all’indirizzo web dedicato del Comune.

Lo strumento era stato concepito per rendere pubblici documenti, relazioni e provvedimenti riguardanti questioni di natura ambientale e sanitaria di competenza municipale. Tra i contenuti previsti figuravano gli atti giudiziari del Comune in materia ambientale, il monitoraggio della qualità dell’aria con particolare attenzione alla gestione dei Wind Days, il registro tumori, gli studi epidemiologici, le statistiche sulla mortalità e la documentazione proveniente dallo stabilimento Ilva e da altre industrie sottoposte ad Autorizzazione Integrata Ambientale.

L’Osservatorio metteva inoltre a disposizione dei cittadini un indirizzo di posta elettronica dedicato, osservatorio@comune.taranto.it, attraverso il quale era possibile richiedere assistenza e ottenere informazioni.

Nella sua comunicazione Marescotti ha sottolineato come la riattivazione di questo strumento rappresenti una priorità per tutelare la salute pubblica e i diritti fondamentali della comunità. Non solo: PeaceLink propone di estendere l’Osservatorio alla partecipazione diretta delle associazioni e della cittadinanza attiva, al fine di garantire una condivisione più ampia e trasparente dei dati e delle informazioni.

“Alla luce della rilevanza di questi temi per la popolazione tarantina – ha scritto Marescotti – è fondamentale che l’Osservatorio torni operativo e diventi un punto di riferimento aperto e accessibile per la comunità locale”.

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