Libera lancia l’allarme: far west in città, chiesto un intervento del Prefetto

TARANTO - Preoccupazione e rabbia emergono dalla nota diffusa da Libera Taranto dopo i gravi episodi di violenza che hanno scosso la città negli ultimi giorni. L’associazione richiama l’attenzione sulla sparatoria del 19 agosto in via Oberdan, che ha visto come vittima un pregiudicato, e sull’accoltellamento avvenuto la notte dello stesso martedì 19 agosto sul ponte Sant’Egidio, definendo questi fatti «l’ennesima prova di un far west urbano che non può più essere tollerato».

«Si continua a sparare in mezzo alla gente – si legge nella nota – mentre cittadini e famiglie passeggiano per strada. Dobbiamo davvero aspettare che cada una vittima innocente?». Da qui la richiesta di un intervento massiccio dello Stato e un appello diretto alla Prefetta di Taranto, cui Libera chiede un incontro urgente per discutere la situazione.

L’associazione sottolinea come gli ultimi avvenimenti confermino che «la strada è ancora lunga» e che sia necessario aumentare l’intensità del contrasto alle mafie e alla criminalità comune. Secondo Libera, il passo decisivo potrà essere compiuto solo con il coinvolgimento diretto della società civile.

«Il lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura è fondamentale – spiegano – ma serve anche la partecipazione attiva dei cittadini. È indispensabile che le persone oneste, che rappresentano la stragrande maggioranza, non si voltino dall’altra parte per paura o indifferenza ma siano pronte a denunciare».

Per l’associazione, la cosiddetta “antimafia sociale” deve trovare nuova forza anche a Taranto, partendo dai luoghi della quotidianità, dalle scuole e dagli spazi di aggregazione, con un percorso che sarà «lungo e complesso» ma che non può prescindere dal coinvolgimento collettivo.