Sequestrati gli 8 cani maltrattati. L’on. Brambilla: “Basta impunità per chi maltratta gli animali”

MARTINA FRANCA - Vivevano in condizioni drammatiche, legati con catene di poco più di un metro, senza acqua, con ripari fatiscenti e privi di microchip e vaccinazioni. Otto cani sono stati sequestrati a Martina Franca dalle guardie zoofile Endas, guidate dal responsabile provinciale Arcangelo Caressa, in collaborazione con la Polizia Locale e un veterinario dell’ASL. L’operazione, condotta dopo una segnalazione, ha portato alla denuncia del proprietario per maltrattamento di animali.

«Voglio ringraziare l’intero comando della Polizia Locale, a cominciare dal commissario Vito Russo, e tutti gli agenti che hanno agito per tutelare il benessere animale – ha dichiarato Caressa –. Un ringraziamento particolare all’onorevole Brambilla per l’attenzione costante e per aver promosso una legge che ci consente di intervenire tempestivamente nei casi di maltrattamento».

Otto cani legati e senza acqua: sequestro e denuncia. Le foto

Grave caso di maltrattamento scoperto dalle guardie zoofile Endas di Taranto. Gli animali erano in condizioni critiche, legati con catene corte e senza microchip né vaccini. Intervento congiunto di Polizia Locale e Asl

L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, ha commentato sottolineando come l’episodio confermi l’efficacia della “legge Brambilla”, entrata in vigore il 1° luglio. «Dal giorno dell’entrata in vigore – ha detto – aumentano le segnalazioni e gli interventi per maltrattamenti, uccisioni o altri reati contro gli animali. Questo caso dimostra che la norma funziona sia sotto il profilo repressivo che sotto quello punitivo».

Il proprietario rischia fino a 2 anni di carcere e 30mila euro di multa, oltre a 5mila euro di sanzione per la detenzione alla catena, ora vietata su tutto il territorio nazionale. «Grazie alla nuova legge – ha aggiunto Brambilla – diamo alle forze dell’ordine strumenti concreti per contrastare questi reati. Seguiremo la vicenda affinché sia applicata la pena massima: il tempo dell’impunità è finito».