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Taranto
03 Luglio 2025 - 11:51
Un ladro d'appartamento - archivio realizzato con AI
TARANTO - Sono accusati di rapina aggravata e tentato furto in abitazione i quattro cittadini georgiani destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nelle scorse ore dalla Polizia di Stato, su disposizione del Gip di Taranto, su richiesta della locale Procura della Repubblica. I fatti risalgono allo scorso aprile, quando i quattro avrebbero colpito un appartamento nel capoluogo jonico, prendendo di mira una famiglia fragile.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile di Taranto, tre uomini si sarebbero introdotti nella casa di un anziano disabile e affetto da sordità, tentando di forzare la cassaforte in camera da letto. L’uomo, ignaro di quanto stava accadendo, non avrebbe potuto reagire. Il figlio, rientrato improvvisamente nell’abitazione, sarebbe stato aggredito e immobilizzato dai tre, che gli avrebbero sottratto il portafogli prima di darsi alla fuga.
Le indagini sono partite lo scorso 18 aprile dopo la denuncia sporta dalla vittima. Fondamentale il materiale recuperato dagli investigatori, tra cui un telefono cellulare rinvenuto all’interno dell’abitazione, probabilmente dimenticato da uno dei malviventi. Gli accertamenti tecnici, insieme a una serie di intercettazioni telefoniche, hanno permesso di individuare gli autori del colpo.
Tre dei presunti rapinatori erano già stati arrestati alcune settimane fa in un comune della provincia di Bari, con la collaborazione della Squadra Mobile di Bari. Il quarto, un 34enne, era riuscito a sottrarsi alla cattura ma è stato localizzato e fermato negli ultimi giorni sempre nel Barese, e trasferito presso il carcere di Bari.
Dagli elementi raccolti emerge che tre dei quattro soggetti sarebbero entrati nell’appartamento mentre il quarto avrebbe fatto da palo, rimanendo all’esterno per vigilare e agevolare la fuga.
La gravità del fatto, commesso ai danni di una persona in condizione di minorata difesa, ha spinto il giudice per le indagini preliminari a optare per la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati, ritenuta la misura più idonea a evitare il rischio di reiterazione.
All’esecuzione del provvedimento, oltre agli agenti delle due squadre mobili, hanno preso parte anche gli uomini del Reparto Prevenzione Crimine di Bari. Le indagini, coordinate dalla Procura tarantina, proseguono per definire ulteriori responsabilità.
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