Ex Ilva, il Ministero chiarisce: l'accordo attuale non è un progetto industriale ma un atto preliminare per l'Aia
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy spiega le differenze tra l'accordo interistituzionale e quello ex art. 252-bis, ribadendo l'urgenza del coordinamento ambientale per garantire la continuità produttiva e avviare la decarbonizzazione
TARANTO - Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy interviene per chiarire i termini dell’iter amministrativo in corso relativo al futuro del polo siderurgico di Taranto. In risposta a notizie circolate recentemente sulla stampa, il Mimit precisa che il documento attualmente all’esame delle autorità competenti è un Accordo di programma interistituzionale, distinto per natura e finalità da quello previsto dall’articolo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006.
L'accordo in questione è previsto dal comma 15 dell’articolo 29-quater dello stesso decreto e riguarda la fase preliminare di un investimento industriale. Si tratta di un atto esclusivamente tra enti istituzionali e locali, destinato a coordinare il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per impianti di rilevanza nazionale. Non coinvolge soggetti privati e non costituisce un progetto operativo.
Nel caso specifico, il testo predisposto da Mimit e Mase, anche a seguito dei recenti confronti con la Regione Puglia, mira a garantire una valutazione congiunta e coerente per il rilascio della nuova AIA, indispensabile per assicurare la continuità produttiva dello stabilimento tarantino. L’accordo formalizza l’intesa tra le istituzioni per avviare il processo di decarbonizzazione dell’impianto, che dovrà svilupparsi tra il 2026 e il 2039, con la progressiva dismissione degli altoforni e la sostituzione con forni elettrici a basse emissioni.
Tutti i contenuti tecnici dell’accordo entreranno a far parte dell’AIA, e chiunque dovesse assumere la gestione del sito produttivo sarà vincolato al rispetto delle condizioni ambientali e di transizione industriale stabilite dagli enti firmatari.
Diverso per struttura e obiettivi è l’Accordo di programma ex art. 252-bis, che può essere attivato solo in un secondo momento, quando sarà individuato un soggetto industriale titolare di un concreto progetto di riconversione o sviluppo. Solo allora sarà possibile definire un piano vincolante con obiettivi produttivi, ambientali e occupazionali, condivisi tra imprese, governo ed enti locali.
Il Mimit sottolinea l'urgenza di procedere con l’accordo interistituzionale, ritenuto essenziale per avviare il rilascio dell’Aia in un contesto reso ancora più delicato dall’attuale giudizio pendente presso il Tribunale di Milano, che potrebbe determinare anche la sospensione dell’attività produttiva.
L’eventuale accordo ex art. 252-bis potrà arrivare solo dopo, e dovrà necessariamente allinearsi ai contenuti dell’accordo interistituzionale già predisposto e alla futura AIA.
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