Abusava della figlia e faceva riprendere tutto dalla compagna

LECCE – Un uomo, residente in un comune del basso Salento, è stato condannato a 8 anni di reclusione per abusi sessuali sulla figlia maggiorenne. La sentenza, pronunciata anche in appello, conferma il dispositivo emesso il 19 gennaio del 2022 dal Gup Laura Liguori. L'imputato è stato assolto dalle accuse di maltrattamenti e "revenge porn", ovvero la divulgazione di materiale pornografico.

La vicenda ha visto anche la matrigna della ragazza patteggiare 1 anno di reclusione. La donna, infatti, avrebbe filmato uno dei rapporti incestuosi con lo smartphone della compagna, inviando successivamente il video compromettente al fidanzato della giovane. Le violenze sarebbero proseguite per circa cinque anni. La ragazza, costituitasi parte civile, è stata ripresa con un telefonino dalla matrigna mentre subiva le violenze dal padre. L'obiettivo dell'invio del filmato al fidanzato era chiaro: interrompere la loro storia d'amore. Solo quando ha trovato il coraggio di recarsi al Commissariato di Polizia, accompagnata dal suo compagno, la giovane ha iniziato a vedere la luce.

Gli agenti di polizia sono diventati i suoi "angeli custodi", ai quali la ragazza ha confidato le violenze e i ricatti subiti per troppo tempo. Gli episodi, meticolosamente ricostruiti dai poliziotti sotto il coordinamento del Pubblico Ministero Luigi Mastroniani, hanno avuto inizio nel 2015. In quell'anno, la vittima aveva deciso di andare a vivere con il padre, che nel frattempo aveva intrapreso una relazione con una nuova compagna. Proprio dal genitore sarebbe stata sottoposta a violenza ripetuta.