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Il fatto
01 Aprile 2025 - 06:55
Carabinieri
Dopo oltre sei mesi di irreperibilità, Daniele Di Palmo è finito in manette. Il trentacinquenne, ricercato dallo scorso settembre per un tentato omicidio avvenuto a Francavilla Fontana, è stato arrestato a Leporano, mentre passeggiava in bicicletta con il figlio di appena quattro anni.
I carabinieri lo hanno sorpreso in borghese e non c’è stata alcuna reazione o tentativo di fuga. Di Palmo era disarmato e si trovava in quello che gli inquirenti definiscono l’ultimo covo utilizzato per la latitanza.
Secondo le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e dalla Procura di Brindisi, l’uomo sarebbe al vertice di un sodalizio criminale specializzato nel traffico internazionale di stupefacenti e armi. A suo carico pendevano tre ordinanze di custodia cautelare: due emesse dal gip del tribunale di Lecce e una dal giudice di Brindisi.
Le accuse sono pesantissime: ricettazione aggravata, detenzione e porto di arma clandestina, cessione di arma, evasione ed esplosioni pericolose, tutte aggravate dalla modalità mafiosa e commesse in concorso.
A rendere ancora più inquietante il contesto, il coinvolgimento indiretto del figlio minorenne, che – secondo quanto emerso – veniva talvolta affidato dalla madre agli affiliati del clan per trascorrere del tempo con il padre.
Nel corso delle indagini, tre persone legate al gruppo criminale sono già state arrestate per reati che vanno dalla detenzione di armi e munizioni alla ricettazione e al traffico di droga.
I sequestri parlano chiaro: recuperate cinque pistole, di cui tre con matricola abrasa, 185 cartucce di vario calibro, 250 grammi di cocaina, 800 grammi di marijuana, e soprattutto 336 ordigni artigianali contenenti 18 chili di esplosivo.
Daniele Di Palmo è ora detenuto in carcere, mentre proseguono gli accertamenti per ricostruire l’intera rete di complicità che lo ha protetto durante la lunga fuga.
Il nome di Di Palmo era riemerso con forza lo scorso 29 settembre, quando nella sua abitazione in Vico Caroli, nel centro di Francavilla Fontana, un uomo di 45 anni venne colpito all’inguine da un proiettile nel corso di un pranzo domenicale tra amici. L’episodio, avvenuto in circostanze ancora da chiarire del tutto, segnò l’inizio della sua irreperibilità.
In quel periodo, Di Palmo si trovava in città grazie a un permesso temporaneo, essendo già sottoposto a misura cautelare in una comunità terapeutica di Bari. Dopo il ferimento, fece perdere le proprie tracce, scegliendo di sottrarsi alla giustizia nonostante avesse negato ogni responsabilità diretta nel fatto.
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