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Il caso

Truffe online, maxi inchiesta a Taranto: 38 indagati

Le indagini della Polizia partite da una operazione antidroga

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Il pericolo delle truffe online

La Polizia di Stato ha notificato un avviso di conclusione delle indagini emesso Procura della Repubblica nei confronti di 38 persone ritenute tutte presunte responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di truffe aggravate.

Gli indagati sono considerati a vario titolo e con diversi ruoli presunti componenti di un articolata associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di truffe on-line ed al riciclaggio del denaro provento da queste illecite attività.

Le indagini avviate nel 2019

Le indagini degli agenti della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura, hanno preso spunto nel 2019 dopo l’arresto di uno degli odierni indagati - un tarantino di 24 anni - che fu trovato in possesso di un ingente quantitativo di cocaina.

Nel corso dell’operazione antidroga in casa del 24enne furono anche recuperati e sequestrati numerosi telefoni cellulari con altrettante schede SIM ed una carta “Postepay Evolution” intestata ad un noto pregiudicato tarantino con precedenti specifici per truffa.

Gli investigatori della Squadra Mobile, attraverso un’accurata analisi delle movimentazioni di denaro rilevate sulla carta prepagata ritrovata e con la certosina analisi dei dati contenuti nelle memorie dei telefoni cellulari sequestrati sarebbero riusciti ad acquisire numerosi ed importantissimi indizi relativi alla commissione di uno smisurato numero di truffe on-line.

L'analisi dei dati

Tutti i dati acquisiti dai file presenti nelle memorie dei telefoni, l’analisi dei tabulati del traffico telefonico e gli accertamenti in banca dati in uso alle Forze di Polizia avrebbero permesso ai poliziotti di ricostruire le tantissime truffe on-line consumate dall’organizzazione malavitosa nel territorio jonico a partire dal gennaio del 2018 per un volume di affari di illeciti di circa 700.000 euro.

Le truffe del gruppo criminale con a capo un 37enne tarantino, come accertato dagli investigatori sarebbero avvenute tramite la vendita fraudolenta di materiale elettronico di ingente valore pagato dalle vittime attraverso la ricarica di carte postepay nella disponibilità dei vari componenti dell’organizzazione.

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