Cerca
Il fatto
10 Dicembre 2024 - 07:12
La Guardia di Finanza di Bari
BARI - Questa mattina, martedì 10 dicembre, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno dando esecuzione, nella provincia di Bari, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 10 persone (4 in carcere e 6 agli arresti domiciliari), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica.
Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate, in concorso tra loro e a vario titolo, per le ipotesi delittuose di associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio ed autoriciclaggio. L’odierna operazione costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine, coordinata dall'Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, che ha consentito di svelare una rete di soggetti, intestatari di ditte individuali emittenti fatture false (c.d. “cartiere” di “primo” e “secondo” livello) utilizzate per “abbattere” illecitamente la base imponibile, ai fini delle imposte dirette e indirette, da sottoporre a tassazione.
Al centro del meccanismo fraudolento si collocherebbe un imprenditore altamurano che, attraverso sue imprese, segnalate all’Autorità Giudiziaria per i profili di responsabilità amministrativa degli enti, operanti nel settore della produzione, commercializzazione e posa in opera di serramenti, infissi e arredi per esterni, avrebbe:
La fittizietà delle operazioni è stata suffragata dagli approfondimenti investigativi svolti, consistiti in attività tecniche, riprese video, acquisizioni documentali, indagini finanziarie, sommarie informazioni di persone informate sui fatti e servizi di osservazione e pedinamento, che hanno evidenziato come le società “emittenti” avessero una “capacità operativa” del tutto incongrua rispetto ai volumi d’affari rilevati come rilevabile dai seguenti indici di anomalia: scarsità e/o totale assenza di lavoratori assunti o di collaboratori occasionali, inesistenza presso i magazzini dei beni oggetto delle varie cessioni, inidoneità della struttura dell’impresa a garantire le forniture oggetto di fatturazione.
Ai fini della “ripulitura” dei proventi illeciti rinvenienti dall’emissione delle false fatture gli indagati sarebbero ricorsi sistematicamente a un “protocollo operativo” che prevedeva, tra l’altro, l’azzeramento delle provviste createsi sui conti correnti delle società “cartiere” attraverso operazioni allo sportello che consentivano di prelevare enormi quantità di denaro contante da restituire ai committenti principali (imprese solide) delle false fatturazioni.
Al riguardo, risultano indagati per concorso nel reato di riciclaggio anche 4 persone (direttori e dipendenti di uffici postali), in quanto avrebbero consentito l’effettuazione delle stesse operazioni, anche in violazione delle specifiche disposizioni in materia antiriciclaggio, nella consapevolezza che i reali beneficiari delle operazioni erano diversi da coloro che apparivano solo formalmente.
Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi acquisiti dal Nucleo PEF Bari, nel cui contesto sono stati altresì valorizzati gli esiti di alcune verifiche fiscali effettuate dalla Compagnia di Altamura, il G.I.P., su richiesta della Procura, ha emesso gli odierni provvedimenti cautelari personali e reali.
Oltre alle citate misure restrittive, infatti, è in corso di esecuzione il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per un valore complessivo di oltre 5 milioni euro, quale profitto dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, nei confronti di 15 indagati e di una delle società coinvolte nel meccanismo illecito.
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA