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La sentenza

Dopo 22 anni arriva la condanna definitiva per la morte di due giovani

La Cassazione ha respinto l'ultimo appello nel caso di un incidente avvenuto sul lungomare di Bari nel 2002

Avvocati in aula

Avvocati in aula

BARI - Dopo oltre due decenni, si è chiuso definitivamente il lungo iter giudiziario legato al tragico incidente del 14 aprile 2002 sul lungomare sud di Bari. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile l’ultimo ricorso presentato dalla difesa di Andrea Godono, confermando così la sentenza della Corte d’Appello di Bari del 24 novembre 2022. Godono è stato ritenuto corresponsabile sul piano civile dell’incidente in misura del 25%, e dovrà risarcire i danni insieme alla compagnia assicurativa Sai alle parti civili, rappresentate dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto, Italia Mendicini e Nicola De Fuoco dello Studio FPS.

Il drammatico scontro del 2002, in cui persero la vita Vincenzo Moretti, 20 anni, figlio del noto ortopedico Biagio Moretti, e sua cugina Maria Esther Martino, 19 anni, coinvolse una Ford Ka guidata da Godono e un’Alfa Romeo 164 condotta da Rezeart Turku, cittadino albanese. Le indagini accertarono che entrambe le vetture viaggiavano a velocità ben superiori al limite consentito e che Turku aveva invaso la corsia opposta, causando lo schianto frontale.

Il processo penale, iniziato nel 2009, si concluse con la condanna di Turku a un anno e nove mesi per omicidio colposo, sentenza divenuta definitiva nel 2022. Godono, invece, era stato assolto dalle accuse penali sia in primo grado che in appello. Tuttavia, i familiari delle vittime avevano deciso di impugnare l’assoluzione in Cassazione, limitatamente agli interessi civili. Nel 2017, la Suprema Corte aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado, portando nel 2022 alla condanna di Godono come corresponsabile civile.

Il caso ha portato anche alla nascita della fondazione "Ciao Vinny", fondata dai familiari di Moretti per promuovere la sicurezza stradale, impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione per prevenire simili tragedie.

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