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Il Siderurgico

Cassa integrazione all'ex Ilva, martedì tutti a Roma

Arrivata la convocazione

Si torna a Roma. Nelle scorse ore, infatti, è arrivata la convocazione dal ministero del Lavoro per l'avvio dell'esame congiunto della richiesta di cassa integrazione straordinaria in deroga avanzata da Acciaierie d'Italia a partire dal 20 giugno per un numero massimo di 2.500 lavoratori dello stabilimento di Taranto, per la durata di un anno o, in subordine, fino al 31 dicembre 2023). Appuntamento martedì, 13 giugno, in "modalità ibrida", vale a dire in presenza al Ministero ed in collegamento video. Destinatari della convocazione sono Acciaierie d'Italia, i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Usb, Ugl Metalmeccanici, Fismic, Lmo, Cisal, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Regione Puglia.

Intanto, Fim, Fiom e Uilm nazionali in un comunicato congiunto hanno stigmatizzato «la volontà da parte dell’attuale gestione aziendale, di provocare il conflitto e sfidare lavoratori e Governo, perpetrando un atto gravissimo come quello di privare i lavoratori di elementi economici previsti dal Contratto Nazionale. Ci chiediamo, se il Governo può restare ancora silente e passivo nei confronti di una gestione che necessita di un assoluto e urgente cambio di governance». I sindacati si riferiscono alla volontà dell'azienda, manifestata in un incontro con gli stessi sindacati, di «ritardare di un mese il pagamento dei Flexible Benefit previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici», e questo «apportando motivazioni del tutto irrilevanti».

Per i coordinatori nazionali di Fim Valeriò D’Alò, Fiom Roberto D'Andrea, Uilm Guglielmo Gambardella «lo Stato tramite Invitalia deve assumere la maggioranza al più presto, ponendo fine a questo continuo braccio di ferro tra Arcelor Mittal e Governo di cui, a farne le spese sono i lavoratori. Chiediamo una celere convocazione da parte del Ministero».

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