«In un panorama nel quale le donne costituiscono il 60,2% dei laureati, con voti medi di laurea di 1,8 punti superiori a quelli degli uomini, con migliori performance pre e para-universitarie, con una presenza più incisiva nelle esperienze di tirocinio curriculare e di studio all’estero, si registra un tasso di occupazione femminile del 6,4% inferiore rispetto agli uomini e compensi pari al 20% in meno, a parità di impiego, rispetto ai colleghi maschi. In questa realtà non si può certo parlare di parità di genere!». Lo afferma Paola Scialpi, presidente provinciale di Terziario Donna Taranto, in una sua riflessione in occasione della Giornata della Donna. «Con questi dati l’Italia si posiziona al penultimo posto (Istat) tra i paesi europei, con particolare rilevanza del problema per le donne giovani, dai 25 ai 30 anni... L’8 marzo non è la ‘festa della donna - afferma ancora la presidente Scialpi - Confcommercio associa 250 mila imprese femminili, organizzate in 70 gruppi territoriali. La parità di genere è uno degli obiettivi della politica associativa di Confcommercio. Abbattere il divario di genere sul lavoro fa bene a tutti. Ottenere la Certificazione per le imprese che la adottano significa ottenere premialità e incentivi di natura fiscale e in materia di appalti e bandi europei, per i quali dalla legge di bilancio sono stati già stanziati 50 milioni di euro. Ci sono importanti segnali che - continua Scialpi - lasciano intravedere un cambio di rotta, una nuova consapevolezza che, lentamente, si fa largo nello spirito combattivo e propositivo delle donne, ma il peso della routine familiare, della prole, della cura degli anziani, ricade ancora prevalentemente e pesantemente su di esse, che avvertono tutta la difficoltà della mancanza di una seria politica del welfare e dei servizi necessari all’alleggerimento di queste posizioni, a vantaggio di una più incisiva presenza lavorativa in senso stretto. Quel movimento femminista, partito da San Pietroburgo nel 1917, che tanti obiettivi ha raggiunto, non è certo al capolinea e la rivendicazione dei diritti delle donne, che oggi si concretizzano nella necessità di pari opportunità, ha ancora un percorso tortuoso davanti a se. Non è ancora il tempo di festeggiare!». A livello provinciale Terziario Donna Taranto sta programmando un calendario di incontri finalizzati a promuovere la conoscenza degli strumenti di sostegno finalizzati alla creazione ed allo sviluppo delle imprese a prevalente presenza femminile. Sempre in occasione della Giornata Internazionale della donna, si registra l’intervento di Francesca Intermite, presidente di CasaImpresa/ Confesercenti Taranto. «Sento doveroso, in occasione dell’8 marzo, fare alcune osservazioni sullo strettissimo legame tra l’assenza di un’indipendenza economica e condizioni di vita privata insostenibili per via di rapporti morbosi e malati. Sono moltissime le donne che accettano l’inaccettabile, perché non hanno alternative». «Più il lavoro è precario, maggiore è la discriminazione economica e più duro è il percorso che una donna deve fare per liberarsi dalla violenza domestica, fisica o psicologica che sia. Ragion per cui, è assolutamente centrale per arginare il tristissimo fenomeno dei maltrattamenti, che spesso sfociano in femminicidi, porre le condizioni perché le donne lavorino e, perché no, perché siano a capo di imprese sane e vivaci. Le donne spesso hanno un titolo di studio ed un background culturale elevato, indispensabili per acquisire le competenze necessarie a portare avanti un’attività imprenditoriale. Dal V Rapporto sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere emerge che il Mezzogiorno è la parte d’Italia in cui si registra la maggiore presenza femminile nel tessuto imprenditoriale: rispetto al 22% della media nazionale, la percentuale al Sud è pari al 23,7%. Di fronte alla crisi pandemica inoltre, le imprese femminili hanno mostrato una maggiore reattività in termini di avvio della transizione digitale: sono per il 14% femminili le imprese che hanno investito in tecnologie digitali contro l’11 % maschile. Registrata al Sud, sempre per quel che riguarda le imprese femminili, una maggiore propensione al cambiamento nella direzione dell’innovazione tecnologica e del green. Questo dimostra una particolare capacità di adattarsi alle situazioni, sviluppando nuove potenzialità e apprendendo nuove competenze. Nella provincia di Taranto, dati Camera di Commercio, le imprese a esclusiva presenza femminile, al 31 dicembre scorso, sono per lo più nei settori dell’agricoltura (3.165 quelle attive) e del commercio (2.935). Resilienti, grintose, tenaci, e disposte a mettersi in gioco: questa è l’immagine delle donne e su questo dobbiamo puntare perché siano sempre più le imprenditrici. Sulla base di tutto questo, posso dire di essere orgogliosa di rappresentare una associazione datoriale che ha una importante e caratterizzante partecipazione femminile, ma auspico una sempre maggiore presenza di un capitale dormiente, quello femminile, che potrebbe rappresentare un acceleratore indispensabile per la ripartenza dell’economia del nostro Paese».
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Buonasera24
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo