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Il fatto

Aggressione brutale: una donna ustionata con l'acido dal compagno. Barese arrestato dopo una fuga di 300 chilometri

E' accaduto lunedì a Mezzano Inferiore in provincia di Parma

Una gazzella dei Carabinieri

Una gazzella dei Carabinieri

BARI - Ancora un episodio di violenza su una donna. Una 54enne è stata vittima di una aggressione da parte del suo compagno, culminata in un tentato omicidio aggravato. La situazione si è conclusa con l'arresto dell'uomo, un barese di 61 anni, dopo una fuga di 300 chilometri.

I dettagli dell'orrore emergono da un condominio di a Mezzano Inferiore in provincia di Parma, dove poco prima delle 21 di lunedì scorso, i carabinieri sono intervenuti dopo essere stati allertati da un passante. La vittima è stata colpita con una bottiglietta contenente acido sulla testa e successivamente ferita con un fendente al fianco da parte del suo compagno che è anche il padre dei suoi due figli maggiorenni.

Il presunto aggressore, originario di Bari, detenuto da anni nel carcere di Parma per una serie di gravi reati commessi molti anni fa per i quali era stato condannato all'ergastolo, aveva recentemente ottenuto la semilibertà con permessi per lavoro e incontri familiari. La sera dell'aggressione sembrava procedere come al solito: una giornata lavorativa seguita da cena con la compagna e la figlia, con l'obbligo di rientrare in carcere per la notte.

Tuttavia, un litigio per motivi futili ha scatenato l'attacco brutale, culminato nell'uso di acido e un colpo di arma al fianco della donna. Grazie alle grida di aiuto e all'intervento prontamente coordinato dei carabinieri e dei sanitari, la vita della vittima è stata salvata.

Dopo l'aggressione, l'uomo si è dato alla fuga a bordo di un veicolo, avviando un inseguimento che ha coinvolto le forze dell'Arma su un vasto territorio. Il fuggitivo è stato intercettato e arrestato in una stazione di servizio vicino ad Arezzo, dopo aver percorso oltre 300 chilometri.

La vittima non è in pericolo di vita. L'uomo dovrà rispondere di tentato omicidio aggravato, ma anche di evasione e deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

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