TARANTO - Un’operazione capillare di controllo economico del territorio ha portato la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Taranto a scoprire e bloccare un vasto giro di vendita di prodotti contraffatti e non conformi alle norme di sicurezza, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori. Gli accertamenti hanno interessato attività commerciali e aziende situate a Taranto, San Giorgio Ionico, Grottaglie e Pulsano.
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Le verifiche, coordinate dal Gruppo della Guardia di Finanza di Taranto, hanno consentito di sequestrare oltre 120.000 articoli risultati falsi o privi dei requisiti previsti dalla normativa. Tra questi spiccano circa 27.000 bambole Labubu, che per caratteristiche estetiche, confezionamento e prezzi di vendita avevano immediatamente fatto sorgere dubbi sull’autenticità e sulla filiera di provenienza. I peluche, ispirati a un personaggio creato da un artista di Hong Kong e distribuiti a livello mondiale dal marchio Pop Mart, sono diventati in breve tempo un fenomeno commerciale grazie alla visibilità ottenuta sui social network e all’utilizzo da parte di personaggi noti dello spettacolo internazionale.
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Nel corso dei controlli sono emerse ulteriori irregolarità. I finanzieri hanno rinvenuto articoli per la casa, prodotti di cancelleria, bevande analcoliche e posate messi in vendita senza le informazioni obbligatorie previste dal Codice del Consumo. La normativa impone infatti che i prodotti destinati al mercato nazionale riportino indicazioni chiare sulla denominazione merceologica, sull’identità del produttore, sui materiali utilizzati, sui metodi di lavorazione e sull’eventuale presenza di sostanze dannose per la salute.
Particolarmente rilevante il sequestro di 11.600 posate in plastica recanti impropriamente il marchio MOCA, acronimo che identifica i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti. Le confezioni erano prive del necessario certificato di conformità, requisito indispensabile per legge a garanzia della sicurezza alimentare.
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Al termine delle operazioni, 17 titolari di esercizi commerciali sono stati segnalati alle autorità competenti, mentre per 5 di loro è scattata la denuncia per violazioni di natura penale.
L’attività di contrasto alla contraffazione rientra tra le priorità istituzionali della Guardia di Finanza. Colpire la diffusione di prodotti falsi o non sicuri significa tutelare i consumatori, salvaguardare la salute pubblica e garantire condizioni di concorrenza corrette per gli operatori economici che rispettano le regole.
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