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Taranto
25 Novembre 2025 - 10:10
TARANTO - Con il progetto “TOCC digitale”, la Jonian Dolphin Conservation compie un passo decisivo verso il futuro, potenziando attività scientifiche e divulgative grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr per la transizione digitale. L’ente ha ottenuto l’accesso all’incentivo “Transizione digitale organismi culturali e creativi”, iniziativa promossa dal Ministero della Cultura e gestita da Invitalia per favorire innovazione e tecnologie lungo tutta la filiera culturale.
La JDC ha scelto di utilizzare queste risorse per rafforzare la ricerca e i progetti di scienza partecipata, avvicinando sempre più cittadini e soci alle meraviglie del Golfo di Taranto. Tra i risultati più rilevanti figura la collaborazione con il CNR STIIMA di Bari, guidata dalla ricercatrice Rosalia Maglietta, che ha portato alla realizzazione dell’interfaccia grafica di un algoritmo per la foto-identificazione delle pinne dorsali dei grampi, una specie di delfino priva del naso e caratterizzata da striature sul dorso. Lo strumento, ora disponibile sulla piattaforma ispiriamo.it, apre la strada a un censimento coordinato dei grampi in tutto il Mediterraneo.
«La collaborazione con il Cnr – ha spiegato il presidente Vittorio Pollazzon – ha prodotto uno strumento che permetterà di avviare un lavoro sistematico sui grampi. Nel Mediterraneo siamo il centro con il maggior numero di avvistamenti e per questo abbiamo una responsabilità scientifica rilevante. Questo algoritmo ci consentirà di raccogliere dati fondamentali e molti centri di ricerca internazionali seguono con interesse gli sviluppi della piattaforma».
Sul fronte operativo, i fondi del programma – cofinanziati dalla JDC – hanno permesso di installare nella sede di Palazzo Amati una rete mesh wi-fi, sistema di accesso interconnesso che assicura una connessione stabile in ogni ambiente e supporta videoconferenze, incontri online e attività con i soci.
L’investimento ha inoltre portato all’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche: un drone subacqueo filoguidato, un drone aereo, action cam per le riprese subacquee, dieci binocoli destinati alle uscite in mare e una fotocamera full frame per documentare gli avvistamenti. Strumenti che consentono di raccogliere dati preziosi anche sul delfino comune, nonostante il nome una presenza rara nel Golfo di Taranto.
La JDC ricorda infine che proprio con un drone simile a quello oggi disponibile furono catturate, lo scorso febbraio, le spettacolari immagini di una balenottera comune a pochi chilometri dalla costa tarantina, un episodio che testimonia la ricchezza del mare ionico e l’importanza di dotarsi di tecnologie avanzate per studiarlo e tutelarlo.
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