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La rassegna

La delicata storia di "Ciccio Speranza" approda al TaTà

L'appuntamento per il cartellone "Periferie" del Crest

Damiano Spitaleri

Damiano Spitaleri (foto di Serena Pea)

Dettagli evento

Con "La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza", di Alberto Fumagalli anche regista con Ludovica D’Auria, giovedì 7 dicembre si rinnova al TaTà (l'auditorium in via Grazia Deledda - quartiere Tamburi) l'appuntamento con la stagione "Periferie" della compagnia Crest, realizzata con il sostegno della Regione Puglia.

Lo spettacolo

Pluripremiato, è questo uno spettacolo sulla "body positivity" coprodotto da Les Moustaches, Società per Attori e Accademia Perduta Romagna Teatri (i costumi sono di Giulio Morini). La storia vede protagonista un ragazzo grasso, Ciccio Speranza (interpretato da Damiano Spitaleri), ma leggero, con un’anima delicata. Talmente delicata che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea.

Ciccio Speranza: foto di scena di Serena Pea

Cicco Speranza vive dentro una vecchia e soffocante catapecchia di provincia, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ma ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio. Ciccio Speranza vuole danzare. Una bella impresa per chi abita nella remota provincia di un’Italia sperduta, dove la smarrita famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate.

Sebbastiano (Alberto Fumagalli) è il padre di Ciccio, violento e grave come un tamburo di pelle di capra in un concerto di ottavini. Dennis (Federico Bizzarri) è il fratello di Ciccio, con un’apertura mentale di uno che va a Bangkok e spacca tutto perché non sanno cucinare riso, patate e cozze. E Ciccio, nel fondo della sua fragilità, vuole scappare da quel luogo che non ha mai sentito come casa, raccontando con il suo linguaggio gutturale, il suo corpo grassissimo stretto in un tutù rosa, il proprio sogno, grande e impacciato.

Ciccio appartiene a un mondo lontano, senza alcuna possibilità di esaudire i propri desideri. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata da un ambiente che gli sta stretto, come un cappottino antigelo va piccolo a un bulldog inglese.

Foto di scena di Serena Pea

Ciccio è pieno di sogni, a volte decisamente fuori dalla sua portata, ma ha il diritto di provarci e di vivere la vita che vuole. Ed è attraverso un linguaggio inventato, poetico e ironico nel suo impasto di dialetti, che lo spettacolo evoca una famiglia di provincia schiacciata dalla sua marginalità sociale, da un immobilismo drammatico e contemporaneo.

Sipario ore 21,00. Info e prenotazioni: 366:3473430.

 

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