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OSSERVATORIO STRATEGICO
11 Settembre 2025 - 22:42
L’ambizione di questa edizione: trasformare il dialogo in opportunità, l’incontro in ricchezza, l’economia in strumento di pace
C’è un vento che soffia da Levante e porta con sé il respiro del Mediterraneo. È il vento che da 88 edizioni accompagna la Fiera del Levante di Bari, appuntamento simbolo per il Mezzogiorno e vetrina internazionale che intreccia economia, cultura e tradizione. Un rito collettivo che ha segnato la vita di intere generazioni, quando la Campionaria era il luogo in cui l’Italia misurava il proprio passo nel mondo e il Sud scopriva le novità che arrivavano da ogni continente.
Anche quest’anno, dal 13 al 21 settembre, il quartiere fieristico di Bari si trasformerà in una grande agorà del commercio e delle idee. Non solo esposizione di prodotti, ma soprattutto laboratorio di futuro, dove le dinamiche globali incontrano la dimensione locale e diventano occasione di crescita e confronto. Il tema scelto, “Soffia a Levante. La pace costruisce ponti, il commercio li attraversa”, racconta bene l’ambizione: trasformare il dialogo in opportunità, l’incontro in ricchezza, l’economia in strumento di pace.
Se le prime edizioni facevano della Fiera un immenso mercato, con le famiglie pugliesi che affollavano i padiglioni per approfittare degli sconti e delle offerte, oggi il cuore della manifestazione si è spostato sempre di più verso i grandi eventi collaterali. Forum, masterclass, convegni tematici e giornate di studio che fanno della Fiera del Levante non soltanto un evento commerciale, ma anche un osservatorio strategico sulle trasformazioni economiche e sociali del Paese.
Il primo grande appuntamento è fissato per lunedì 15 settembre con l’Italian Export Forum (IEF). Un incontro che negli anni si è consolidato come punto di riferimento per chi vuole capire in quale direzione si muove il commercio internazionale. Per la Puglia, regione che ha saputo fare dell’export una leva di sviluppo, sarà un momento cruciale per discutere non solo di numeri, ma anche di strategie. In un mondo scosso dalle tensioni geopolitiche e dalle difficoltà delle catene globali del valore, la sfida è rafforzare la presenza delle imprese italiane all’estero, valorizzando settori come l’agroalimentare, la meccanica e l’aerospazio.
Allo stesso tempo, la Fiera vuole ribadire il suo ruolo di ponte tra Nord e Sud del mondo, esattamente come accadeva decenni fa quando nei padiglioni della Galleria delle Nazioni arrivavano delegazioni da ogni continente.
Sempre lunedì 15 settembre, le Masterclass di Confesercenti offriranno agli imprenditori e agli aspiranti tali un’occasione preziosa per aggiornarsi. Si parlerà di marketing, vendite, enogastronomia, digitalizzazione e gestione d’impresa, in un percorso pensato per dare strumenti concreti a chi vuole crescere.
È la dimensione pratica della Fiera, quella che si rivolge a chi, magari, arriva da una piccola attività del territorio e cerca idee per fare un salto di qualità. La Fiera del Levante è sempre stata anche questo: un luogo di formazione popolare, dove l’incontro con la novità si trasformava in stimolo per innovare.
Il 16 e il 18 settembre saranno dedicati alle Giornate del Mezzogiorno, una vera e propria bussola per capire dove sta andando il Sud d’Italia.
Il 16 si parlerà soprattutto di mercato del lavoro e transizione ecologica. I dati più recenti segnalano segnali di crescita occupazionale, ma il divario con il Nord continua ad ampliarsi. La Fiera diventa quindi lo spazio in cui si ragiona di politiche attive, di formazione e di come accompagnare i giovani in un mondo del lavoro che cambia.
Il 18, invece, il focus sarà sull’energia. Il Mezzogiorno, grazie alle sue risorse naturali, può giocare un ruolo chiave nella produzione e nell’approvvigionamento legati alla transizione energetica. Un tema che intreccia economia e geopolitica, perché parlare di energia oggi significa parlare anche di sicurezza, di sostenibilità e di futuro delle comunità.
Il 17 settembre sarà il giorno dell’Innovazione Pulse, con al centro un tema di straordinaria attualità: il rapporto tra umanesimo e intelligenza artificiale. L’iniziativa, organizzata da Class Editori, porta un titolo evocativo: “Il fuoco di Prometeo: umanesimo e AI per una nuova educazione”.
Si discuterà di come le nuove tecnologie possano diventare strumenti al servizio della persona, capaci di accrescere consapevolezza e responsabilità collettiva. Una riflessione che si inserisce perfettamente nella vocazione della Fiera del Levante: non solo mostrare macchine e prodotti, ma indagare il senso profondo del progresso, proprio come accadeva quando l’arrivo dei primi televisori o dei computer cambiava il modo di vivere delle famiglie.
Sempre il 18 settembre spazio a Conflavoro PMI Bari, un momento di confronto dedicato al mondo delle piccole e medie imprese. È un tessuto che in Puglia rappresenta la vera ossatura dell’economia e che oggi ha bisogno di strumenti per affrontare la sfida della competitività globale. Parlare di credito, di accesso ai mercati internazionali, di innovazione digitale significa parlare del futuro stesso del territorio.
Il 19 settembre sarà invece il giorno dedicato a “Donne di Puglia”, convegno organizzato dal Sole 24 Ore. Un appuntamento che metterà al centro il talento e la leadership femminile. Donne che stanno cambiando il volto dell’impresa, della pubblica amministrazione, della società civile.
È un segnale importante in un contesto, quello meridionale, dove la partecipazione femminile al lavoro resta più bassa rispetto alla media nazionale. Valorizzare queste esperienze significa anche offrire modelli positivi alle nuove generazioni.
La forza della Fiera del Levante sta proprio nella sua capacità di riflettere i cambiamenti della società. Se un tempo i visitatori entravano per scoprire l’ultimo modello di frigorifero o di automobile, oggi arrivano per ascoltare un dibattito sull’AI o per partecipare a una masterclass sul marketing digitale.
Ma la logica è la stessa: la Fiera è il luogo in cui il futuro si fa presente, in cui ciò che sembra lontano diventa vicino. È la magia che negli anni ha trasformato il quartiere fieristico di Bari in un crocevia non solo di merci, ma di idee e di persone.
Ecco perché, al di là delle polemiche che spesso accompagnano le scelte politiche o istituzionali legate alla Fiera, ciò che conta davvero è il suo ruolo di piattaforma internazionale, capace di collegare il Mediterraneo all’Europa e l’Italia al mondo.
Chiunque abbia frequentato la Fiera negli anni passati ricorda l’emozione di attraversare i padiglioni affollati, il profumo dei prodotti tipici, le voci che si mescolavano in decine di lingue diverse. Ricorda i bambini che guardavano incantati le novità tecnologiche e i genitori che riempivano le borse di occasioni irripetibili.
Quell’anima popolare non è scomparsa. Si ritrova ancora oggi nelle aree dedicate all’enogastronomia, all’arredamento, all’automotive, al benessere. Ma accanto a essa, si è affermata una dimensione più riflessiva e globale, che fa della Fiera del Levante non solo una festa del commercio, ma una finestra sul mondo contemporaneo.
In definitiva, l’edizione 2025 della Campionaria si annuncia come un appuntamento in cui Bari e la Puglia mostreranno la loro capacità di stare al passo con le grandi trasformazioni globali. Un ponte tra il passato e il futuro, tra la dimensione locale e quella internazionale.
E mentre i padiglioni si preparano ad accogliere migliaia di visitatori, resta intatto quel fascino che fa della Fiera del Levante un pezzo di storia italiana. Perché, come accadeva un tempo, varcare i cancelli della Fiera significa ancora oggi entrare in un mondo in cui il commercio si intreccia con la cultura, l’economia con il folklore, l’innovazione con la memoria.
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