TARANTO - Dura presa di posizione della Lega contro le recenti nomine annunciate dall’amministrazione guidata dal sindaco Piero Bitetti. In un comunicato, il segretario cittadino Francesco Battista critica apertamente l’istituzione dei cosiddetti tavoli della conoscenza dedicati a Cultura, Turismo e Sport, sostenendo che non rappresentino un reale strumento di governo ma un’operazione di immagine priva di contenuti concreti.
Secondo Battista, a pochi giorni dagli annunci iniziali starebbero emergendo ripensamenti e primi abbandoni, un segnale che confermerebbe, a suo giudizio, la debolezza di organismi descritti come privi di poteri, risorse e capacità di incidere sulle scelte strategiche della città. Una situazione che renderebbe difficile, afferma la Lega, attrarre figure disposte a mettersi in gioco in ruoli ritenuti solo formali.
Nel mirino anche l’impostazione politica dell’amministrazione, con il sindaco accusato di accentrare deleghe fondamentali, come Bilancio e Polizia Locale, e di affiancare a questa scelta una partecipazione definita solo apparente. Battista sostiene che i tavoli non abbiano alcuna funzione decisionale e servano esclusivamente a costruire una narrazione rassicurante verso l’esterno.
Il segretario cittadino definisce inoltre “onorari e gratuiti” incarichi che, a suo avviso, risultano meramente decorativi e offensivi per la dignità del lavoro e per l’intelligenza dei cittadini. Particolarmente critico anche il giudizio sulla composizione dei tavoli, descritta come eterogenea e frutto di un mix tra ex esponenti di schieramenti diversi, candidati non eletti e protagonisti di passate esperienze amministrative considerate fallimentari.
Per la Lega, dietro il richiamo alle competenze si nasconderebbe invece una logica di regolamento di conti post-elettorale, con la distribuzione di titoli finalizzata a mantenere equilibri politici e consenso. Una dinamica che, sempre secondo Battista, rischierebbe di minare la credibilità delle istituzioni cittadine.
Nel comunicato si ribadisce che Taranto non avrebbe bisogno di nuovi comitati o organismi consultivi, ma di scelte chiare, responsabilità definite e una guida politica capace di assumersi fino in fondo il peso delle decisioni. Le nomine di fine anno vengono infine indicate come il segnale di un’amministrazione già in difficoltà, più concentrata sulla gestione degli equilibri interni che sulla risposta ai problemi concreti della città.
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