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Bari

Sottovia Quintino Sella, via libera al progetto: pista ciclabile e asfalto antismog

Approvato il progetto esecutivo da 2,3 milioni di euro per la riqualificazione dell’infrastruttura. Previsti nuovi spazi pedonali e ciclabili, interventi di accessibilità e sperimentazione della pavimentazione fotocatalitica

Come sarà presto il sottovia di via Quintino Sella a Bari

Come sarà presto il sottovia di via Quintino Sella a Bari

BARI - È in fase di pubblicazione all’Albo pretorio comunale la determina che approva il progetto esecutivo per la riqualificazione del sottovia Quintino Sella, uno degli snodi più importanti della mobilità cittadina. L’intervento, inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, prevede un investimento complessivo di 2.300.000 euro, finanziato con risorse PON Metro Plus.

Il progetto ridisegna in modo significativo l’assetto dell’area, con una nuova organizzazione degli spazi pedonali, ciclabili e carrabili, ponendo particolare attenzione alla sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada. Cuore dell’intervento sarà la realizzazione di una pista ciclabile che attraverserà un punto strategico di connessione tra i quartieri Libertà, Murat, Carrassi e Picone-Poggiofranco, in corrispondenza dell’incrocio tra corso Italia, via Quintino Sella ed extramurale Capruzzi. Il tracciato si innesterà inoltre con la pista ciclabile già in fase di progettazione lungo corso Italia, in prossimità del viadotto delle Ferrovie Appulo Lucane.

Con la nuova configurazione, il sottovia diventerà una vera e propria cerniera urbana tra il centro cittadino, l’area del Policlinico e il Quartierino, rafforzando la continuità dei percorsi ciclabili e migliorando la fruibilità complessiva dell’infrastruttura.

La versione esecutiva del progetto recepisce le prescrizioni della Soprintendenza e le disposizioni del Codice della Strada, aggiornato con la legge 177 del 2024, ed è stata integrata sulla base di rilievi, misurazioni e verifiche effettuate sullo stato dei luoghi dagli uffici tecnici comunali.

Come spiegato dall’assessore alla Cura del territorio Domenico Scaramuzzi, la riqualificazione del sottovia rientra in un più ampio percorso di recupero di un’infrastruttura storica e di pregio architettonico, fondamentale per i collegamenti cittadini. L’obiettivo è garantire piena accessibilità, ridurre l’impatto ambientale e sperimentare soluzioni tecnologiche avanzate, come l’asfalto catalitico per l’abbattimento delle polveri sottili e interventi mirati per contenere l’inquinamento luminoso. Secondo le stime, la procedura di gara potrà essere avviata entro la prima metà del 2026, con l’inizio dei lavori previsto entro la fine dello stesso anno, evitando interferenze con altri cantieri rilevanti.

Nel dettaglio, il progetto prevede una pista ciclabile in sede propria, a doppio senso di marcia, lunga 600 metri e larga 2,50 metri, con la conseguente riduzione della carreggiata stradale da 10,50 a 8 metri e il completo rifacimento dei marciapiedi. Il tracciato ciclabile sarà integrato con gli attraversamenti pedonali e con gli accessi alle aree limitrofe, tra cui quelle di Ferrovie dello Stato, della cabina elettrica di corso Italia e dell’AncheCinema.

Sul fronte impiantistico è previsto il rifacimento dell’illuminazione pubblica, con pali più bassi e corpi illuminanti ad alta efficienza, oltre alla riorganizzazione del sistema di raccolta delle acque meteoriche tramite nuove canaline di scolo collegate alla rete esistente.

Particolare attenzione è riservata anche all’accessibilità universale. Marciapiedi e rampe rispetteranno i parametri di legge per le persone con disabilità motorie e visive. Le scale a nord e a sud del sottovia saranno dotate di montascale esterni, mentre la separazione tra area pedonale e ciclabile sarà garantita da una bordatura con segnalazione tattile. Gli attraversamenti pedonali saranno opportunamente evidenziati sia sotto il ponte ferroviario, lato corso Italia, sia in via Giuseppe Capruzzi.

Dal punto di vista ambientale, l’intervento punta a ridurre consumi energetici ed emissioni nocive. Oltre all’illuminazione a basso consumo e ai sistemi dimmerabili, la carreggiata sotto la galleria sarà trattata con pavimentazione fotocatalitica a base di biossido di titanio, capace di trasformare le sostanze inquinanti in composti innocui grazie all’azione combinata di luce e aria.

Secondo il cronoprogramma, l’esecuzione dei lavori avrà una durata complessiva di circa 450 giorni, restituendo alla città un’infrastruttura più moderna, sicura e sostenibile.

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