Cerca

Cerca

Bari

Rinviati a giudizio per appalti e truffe: dieci imputati verso il processo. Tra loro anche i fratelli Pisicchio

L’ex assessore regionale Alfonso, il fratello Enzo e altri 8 affronteranno il dibattimento dal 5 marzo. Contestati episodi di corruzione, false fideiussioni e presunte irregolarità su un appalto comunale. Regione Puglia e Comune di Bari parte civile

Alfonso Pisicchio

Alfonso Pisicchio

BARI - Il giudice dell’udienza preliminare di Bari ha disposto il rinvio a giudizio per 10 imputati, tra cui l’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio e il fratello Enzo. I 10 sono chiamati a rispondere a vario titolo di un ampio ventaglio di accuse che comprende corruzione, turbata libertà degli incanti, falso, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici ed emissione di fatture false. Il processo si aprirà il 5 marzo davanti al Tribunale collegiale. Alla vigilia del dibattimento, Regione Puglia e Comune di Bari hanno formalizzato la loro costituzione come parti civili.

Al centro del procedimento c’è anche la gara da 5,5 milioni di euro indetta dal Comune di Bari nel 2019 per la riscossione delle imposte e dei tributi comunali. Secondo la ricostruzione accusatoria, i fratelli Pisicchio avrebbero svolto un ruolo di mediazione tra un imprenditore e alcuni funzionari pubblici con l’obiettivo di orientare l’esito dell’appalto. In cambio, sempre secondo le contestazioni della Procura, avrebbero ricevuto regali, tra cui arredi, dispositivi elettronici, un’autovettura, il pagamento di feste private e somme di denaro, oltre ad assunzioni o promesse di assunzione che, nel caso di Alfonsino Pisicchio, sarebbero state funzionali alla costruzione di consenso elettorale.

Nel fascicolo trova spazio anche un capitolo dedicato alle presunte truffe legate a contributi regionali destinati all’imprenditoria. Gli inquirenti ipotizzano che tali fondi, per un valore di diversi milioni di euro, sarebbero stati ottenuti attraverso la presentazione di polizze fideiussorie false, un meccanismo che avrebbe consentito l’accesso indebito alle erogazioni pubbliche.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori