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Bari

La statuina 2025 celebra lavoro e inclusione: in Puglia il presepe parla di sicurezza

Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola distribuiscono ai vescovi pugliesi la nuova figura realizzata dal maestro Claudio Riso. La tradizione presepiale racconta il presente, tra cultura del lavoro e radici storiche dell’arte sacra

Le statuine del Presepe

Le statuine del Presepe dedicate al mondo dell’agricoltura e delle costruzioni

BARI - Anche quest’anno la festa dell’Immacolata introduce nelle case pugliesi una nuova figura del presepe: la statuina 2025, realizzata dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, dedicata al mondo dell’agricoltura e delle costruzioni. L’obiettivo è dare voce ai temi dell’integrazione, dell’inclusione e della sicurezza sul lavoro, con un messaggio che vuole parlare al presente senza tradire la tradizione. La statuina sarà distribuita in tutta la Puglia ai vescovi grazie alla collaborazione tra Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola, con il sostegno dell’iniziativa che punta ad arricchire il presepe con figure capaci di raccontare il futuro.

Il presepe, come ricorda la stessa Fondazione Symbola, rappresenta da sempre un gesto di speranza, un luogo simbolico in cui ritrovare serenità anche nei periodi più complessi. Un racconto che lega fede, famiglia e comunità, radicato nella cultura popolare e rilanciato negli ultimi anni sotto l’egida del Manifesto di Assisi, con il patrocinio della Fondazione Fratelli tutti e del quotidiano Avvenire. Accanto alla narrazione della nascita di Gesù, il presepe continua infatti a descrivere la vita quotidiana attraverso i suoi personaggi: artigiani, filatrici, agricoltori, pastori e una varietà di animali che rappresentano la ricchezza del creato.

Nel tempo, nuove figure sono state introdotte per riflettere le sfide contemporanee. Nel 2020 la statuina era dedicata alla solidarietà ai tempi del Covid, nel 2021 all’innovazione digitale, nel 2022 alla sostenibilità ambientale, nel 2023 alla formazione e all’apprendistato, nel 2024 alla qualità del cibo made in Italy. Un percorso che quest’anno si arricchisce con un omaggio ai lavoratori dell’agricoltura e dell’edilizia.

La Puglia vanta una lunga tradizione presepiale, sviluppatasi tra fonti evangeliche, cultura popolare e maestria artigiana. Già dal XIV secolo la rappresentazione della Natività assumeva tratti distintivi nel territorio, diventando nell’Ottocento una consuetudine familiare con la costruzione di scene in miniatura realizzate con materiali naturali. Da questa pratica è fiorita l’arte della cartapesta leccese, che ha elevato la qualità delle figure policrome modellate su telai di ferro, rendendo i presepi artistici pugliesi un’eccellenza riconosciuta anche fuori regione.

Tra i capolavori più celebrati figurano il Presepe di Altobello Persio nella Cattedrale di Altamura, quello di Stefano da Putignano a Cassano Murge, Polignano a Mare, Grottaglie e Putignano, il Presepe Ligneo ottocentesco di Andria, il Dolmen con Gesù Bambino nel sito archeologico di Montalbano di Fasano, il presepe di Nuzzo Barba del XV secolo a Galatina, oltre al Presepe Ligneo del XIX secolo nella Basilica di San Martino a Martina Franca e al Presepe Poliscenico Antico di Torremaggiore.

Una tradizione che affonda le radici nel presepe realizzato da San Francesco a Greccio nel 1223, dal quale si è diffusa in tutta Italia una forma di devozione che unisce spiritualità e quotidianità, sofferenza e gioia, memoria e modernità. Anche quest’anno, con la nuova statuina, il presepe pugliese continua a raccontare il mondo del lavoro, ricordando che la Natività parla anche del presente e delle sue sfide.

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