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Taranto

Tragedia sulla SS100, “Strada della morte ignorata dal Governo”

Il senatore pentastellato Mario Turco attacca il ministro Matteo Salvini dopo l’ennesimo incidente mortale sulla statale Taranto-Bari: “Servono interventi urgenti, non propaganda”

Tragedia sulla SS100 - foto di Francesco Manfuso

Tragedia sulla SS100 - foto di Francesco Manfuso

TARANTO - Dopo l’ennesimo incidente mortale sulla SS100, costato la vita a due persone in seguito a uno scontro tra un tir e un furgone nei pressi di San Basilio, frazione di Mottola, si riaccende la polemica politica sulla sicurezza delle principali arterie stradali pugliesi. A intervenire è il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, che torna a denunciare la mancata messa in sicurezza della statale Taranto-Bari.

Turco ha ricordato di aver presentato numerosi atti parlamentari e interrogazioni indirizzate al ministro dei Trasporti Matteo Salvini, sollecitando interventi concreti per l’ammodernamento della rete viaria che collega il capoluogo ionico con Bari. “La SS100 si conferma purtroppo una strada della morte, ma le nostre richieste sono rimaste inascoltate”, ha dichiarato il senatore.

Nel suo intervento, Turco ha sottolineato come il piano infrastrutturale previsto per i Giochi del Mediterraneo 2026, elaborato durante il Governo Conte II, comprendesse ingenti investimenti per il potenziamento della SS100 e della SS7, successivamente disattesi. “Il ministro Salvini – ha aggiunto – ha smantellato pezzo per pezzo quel piano, limitandosi oggi a proclami propagandistici e a qualche segnale di facciata”.

Secondo il parlamentare, non bastano “due pennellate di bianco e qualche autovelox” per rendere sicura una strada ad alta intensità di traffico, ma servono interventi strutturali e duraturi per garantire l’incolumità degli automobilisti.

“Il Governo – ha concluso Turco – dovrebbe intervenire con urgenza su tutte le arterie più pericolose del Paese, a cominciare dalla Taranto-Bari, invece di inseguire progetti di pura speculazione come il Ponte sullo Stretto, recentemente bocciato dalla Corte dei Conti”.

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