«Non mi fermeranno, continuerò il mio impegno per il quartiere 167»

BARLETTA - Tre colpi di pistola lo hanno raggiunto alle gambe, ma Giuseppe Di Bari, presidente del comitato di quartiere della zona 167, non intende arretrare. È stato lui stesso, dall’ospedale “Dimiccoli” dove è ricoverato, a raccontare all’agenzia Ansa l’agguato subito nella serata di ieri, poco prima delle 20.

«Ho tre pallottole nelle gambe, ma se chi mi ha ferito pensava di spaventarmi, si sbagliava – ha dichiarato –. Andrò avanti, non ho paura». Di Bari ha ricostruito quei momenti drammatici, accaduti davanti alla sede del comitato, che coincide anche con il suo ufficio. «Avevo appena chiuso e mi ero allontanato di pochi passi – ha spiegato – poi mi sono ricordato di aver lasciato il borsello e sono tornato indietro. Ho sentito dei rumori sordi, come petardi, e quando ho alzato lo sguardo ho visto una persona con il casco integrale che attraversava la strada e veniva verso di me. Ha premuto il grilletto e mentre cercavo di fuggire mi ha colpito alle gambe. Mi sono rifugiato in un panificio e ho chiesto aiuto».

L’attentatore, secondo quanto riferito dalla vittima, avrebbe avuto una corporatura giovanile. Di Bari è ora sotto osservazione e i medici stanno valutando gli interventi necessari per le ferite riportate. «Ho dolori forti alle gambe – ha aggiunto – ma aspetto che i sanitari decidano cosa fare».

Il presidente del comitato ha anche escluso di aver ricevuto minacce o intimidazioni in passato, ma non esclude che il suo impegno civico possa aver infastidito qualcuno. «Forse con il comitato abbiamo toccato interessi che non dovevamo toccare, e qualcuno ha voluto mandarci un messaggio nel suo linguaggio criminale», ha commentato.

Nonostante la paura e le ferite, Di Bari non sembra disposto a farsi intimidire. «Chiunque sia stato ha fatto male i conti – ha concluso –. Le nostre attività e il nostro impegno per il quartiere continueranno».