Uil in rivolta contro Poste Italiane: "Trasferimento punitivo per una sindacalista". Il video

TARANTO – Un trasferimento che ha il sapore della rappresaglia e che rischia di trasformarsi in un caso nazionale. La UIL di Taranto e la UILPoste territoriale denunciano con toni durissimi la decisione di Poste Italiane di spostare forzatamente una lavoratrice, caposquadra del Centro di Recapito di Taranto e componente della segreteria sindacale UILPoste, verso la sede di Massafra. Per il sindacato, si tratta di una misura punitiva camuffata da provvedimento organizzativo, che mina apertamente la libertà sindacale.

Secondo Giuseppe Manfuso, segretario generale UILPoste Taranto, la motivazione ufficiale fornita dall’azienda – “esigenze tecnico-organizzative-produttive” – sarebbe del tutto infondata, sia dal punto di vista giuridico che contrattuale. “Non risulta alcuna eccedenza nella sede di Taranto – spiega – anzi, la lavoratrice ricopre un ruolo strategico, fondamentale per l’organizzazione interna”.

Per Manfuso non ci sono dubbi: “Questo trasferimento è un chiaro atto ritorsivo nei confronti di chi, in questi anni, ha difeso senza compromessi i diritti dei dipendenti. Vogliono punire una voce libera e coraggiosa, ma noi non ci faremo intimidire. Non è un attacco a una singola persona, ma a tutta la UILPoste. E noi risponderemo in maniera compatta e determinata”.

Il sindacato ha già avviato le procedure per presentare un ricorso per comportamento antisindacale, facendo leva sull’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori. “Poste Italiane dovrà rispondere nelle sedi opportune delle proprie decisioni”, ha ribadito Manfuso.

Nel pomeriggio di mercoledì 28 maggio, la UIL e la UILPoste hanno organizzato un sit-in di protesta davanti all’Ufficio Postale Taranto Centro, in corso Vittorio Emanuele II, per ribadire il loro dissenso e manifestare solidarietà alla lavoratrice coinvolta. Una mobilitazione che, fanno sapere dal sindacato, potrebbe essere solo l’inizio di una vertenza destinata a far discutere.