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Trani

Truffa ai danni dello Stato e occupazione abusiva di terreni demaniali: arrestati allevatore e compagna

Operazione della Guardia di Finanza: sequestro da oltre 636 mila euro. I due avrebbero incassato illecitamente più di 275 mila euro di aiuti pubblici per fondi agricoli mai autorizzati

La Guardia di Finanza della Bat

La Guardia di Finanza della Bat

TRANI — Maxi operazione delle Fiamme Gialle a Trani, dove il Tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere e il sequestro preventivo di beni nei confronti di una coppia accusata di gravi reati contro il patrimonio e la spesa pubblica. I provvedimenti sono scaturiti da una complessa inchiesta coordinata dalla Procura di Trani e condotta dagli investigatori del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Barletta-Andria-Trani.

Il principale indagato, già sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e destinatario di una recente interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura della Bat, è ritenuto a capo di un'organizzazione criminale dedita a illeciti ai danni di piccoli imprenditori agricoli. L'altra persona indagata è la sua compagna convivente. Secondo le risultanze delle indagini, l'uomo gestiva un’attività di allevamento bovino, operando in modo completamente abusivo su 274 ettari di terreni agricoli demaniali, formalmente affidati al Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia.

Le verifiche patrimoniali hanno svelato che l’indagato non avrebbe mai potuto gestire regolarmente l’impresa, data la sua posizione giuridica e l’assenza di una riabilitazione da parte della Corte d’Appello, come previsto dalle disposizioni del Codice Antimafia. Nonostante questo, l'uomo avrebbe utilizzato i suoli senza alcuna autorizzazione, incassando un profitto illecito stimato in circa 100 mila euro.

Non solo. Le indagini hanno portato alla luce anche una truffa aggravata ai danni dello Stato, con indebite erogazioni da parte di AGEA — l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura — per oltre 175 mila euro. Per aggirare le restrizioni imposte dalla misura di prevenzione, l’allevatore avrebbe fittiziamente trasferito alla compagna convivente, anche lei già destinataria di un’altra misura cautelare per estorsione, la titolarità dell’azienda e la gestione dei terreni, mantenendo però il pieno controllo delle attività.

La condotta fraudolenta avrebbe permesso alla coppia di ottenere ulteriori erogazioni pubbliche anche nel corso del 2024, consolidando così il vantaggio economico illecito. Gli accertamenti economico-finanziari condotti dalla Guardia di Finanza hanno consentito di quantificare il valore complessivo dei beni sequestrati in 636.903,33 euro, frutto di una sproporzione evidente tra redditi dichiarati e patrimonio effettivamente detenuto.

Il sequestro ha riguardato non solo conti bancari e beni mobili, ma anche l’intera azienda agricola, comprensiva di 23 terreni per un’estensione complessiva di 106 ettari, un fabbricato rurale e una mandria di oltre 150 bovini destinati alla produzione di carne.

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