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Il caso
24 Febbraio 2025 - 07:57
Aula scolastica
BARI - La scuola pugliese si svuota a un ritmo preoccupante. Per il prossimo anno scolastico, il numero degli studenti iscritti alle classi prime scenderà sotto quota 94.000, segnando una perdita di 7.864 alunni rispetto all’anno in corso. Il trend negativo emerge dai dati ufficiali sulle iscrizioni chiuse di recente, con un calo che colpisce tutti i livelli di istruzione: 1.536 alunni in meno nella primaria, 1.159 nella secondaria di primo grado e ben 5.169 nella secondaria di secondo grado.
Secondo Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, il fenomeno non è più attribuibile solo al calo delle nascite, ma anche alla crescente emigrazione di famiglie verso il Nord Italia in cerca di migliori opportunità lavorative. "Abbiamo lanciato l’allarme da tempo. Se in regioni come l’Emilia-Romagna il numero degli studenti cresce, significa che il problema non è solo demografico, ma economico e sociale", sottolinea Verga.
Tutte le province pugliesi registrano un saldo negativo nelle iscrizioni. La provincia di Bari subisce la flessione più marcata con 2.076 studenti in meno, seguita da Lecce (-1.638), Foggia (-1.282), Brindisi (-1.063), Taranto (-954) e BAT (-851). In termini percentuali, il calo più evidente si registra a Brindisi per primaria e secondaria di primo grado, mentre la secondaria di secondo grado accusa il colpo più forte a Foggia, con una riduzione dello 0,15%.
Nonostante il forte calo degli iscritti, le cosiddette "classi pollaio" continuano a essere una realtà. "È paradossale che la riduzione della popolazione scolastica non si traduca in un numero minore di studenti per classe", denuncia Verga, evidenziando l'assenza di una strategia strutturata per il settore.
Il segretario della Uil Scuola Puglia chiede alla politica regionale di aprire un confronto serio con le parti sociali, non solo in occasione dei tagli alle autonomie scolastiche, ma con una visione di lungo periodo. "Se non si interviene subito con misure concrete per sostenere la natalità e contrastare l'abbandono scolastico, la scuola pugliese e quella meridionale andranno incontro a una desertificazione irreversibile, con conseguenze drammatiche sul piano sociale ed economico", conclude.
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