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L'analisi

Strisce blu, camicia su misura per i dipendenti pubblici

La tariffa agevolata vale dunque solo per i lavoratori a stipendio fisso e con tutti gli anessi e connessi garantiti

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Strisce blu

La novità è che sono stati reintrodotti gli abbonamenti agevolati per i lavoratori della zona Borgo. Il nuovo consiglio di amministrazione di Kyma Mobilità (l’Amat, per intenderci), il 27 febbraio scorso ha deliberato il nuovo tariffario: 50 euro mensili per parcheggiare sulle strisce blu in una fascia del centro cittadino, più precisamente nell’area tra via Anfiteatro, via Berardi, Piazza Ebalia, Lungomare e l’area di sosta di via Principe Amedeo (ex Piazza Coperta).

La tariffa ridotta è di 35 euro. Sembrerebbe un ritorno al passato quando il commissario Vincenzo Cardellicchio - nel periodo in cui era decaduta anzitempo la prima amministrazione guidata da Rinaldo Melucci - aveva ridotto la tariffa per i lavoratori a 25 euro. Invece, a ben vedere, non è affatto così. Perché, a differenza di quanto previsto a suo tempo dal commissario, che non faceva distinzione alcuna tra tipologie di lavoratori, a beneficiare dell’attuale tariffa ridotta a 35 euro mensili possono essere solo i lavoratori delle aziende che acquistino almeno trenta abbonamenti mensili. Il nodo è tutto qui: quali sono, al Borgo, le aziende che abbiano almeno trenta dipendenti? La risposta è semplicissima: Comune, Provincia, Asl, Prefettura, Agenzia delle Entrate, eccetera. Insomma, si tratta solo degli enti pubblici.

La tariffa agevolata vale dunque solo per i dipendenti pubblici, quelli a stipendio fisso e con tutti gli anessi e connessi garantiti. Restano discriminati i lavoratori delle piccole aziende private, a cominciare da quelli delle attività commerciali, degli studi professionali, delle piccole attività artigiane. Una disparità di trattamento che agevola fasce con reddito protetto e penalizza chi invece è decisamente meno garantito. Ma vi è un altro aspetto che merita di essere sottolineato: l’abbonamento agevolato fu soppresso sulla spinta delle associazioni dei commercianti con l’intento di liberare posti auto nell’auspicio che ne potesse trarre giovamento proprio il piccolo commercio. Bene, a giudicare dai ripetuti e giustificati segnali di disperazione dei commercianti, c’è da concludere che non erano certo gli abbonamenti agevolati il problema del commercio.

Vi è una strutturale mancanza di parcheggi che non viene affrontata dall’amministrazione comunale: questo è il punto. Sembra che a Taranto si faccia di tutto per allontanare la gente dal Borgo. A Bari, per fare un esempio, a duecento metri dalla stazione centrale, vi è l’area di sosta Rossani che ha tariffe davvero convenienti (basta vedere il cartello in foto): sono tariffe incentivanti, lontanissime per convenienza rispetto alle tariffe di Taranto. Ci guadagna il commercio, sono più sereni i residenti, ne trae giovamento il traffico veicolare. Poi non meravigliamoci se Bari è Bari e Taranto è Taranto.

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