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Il commercialista

Reddito di cittadinanza addio, in arrivo il terzo restyling

Sarà sostituito dal Supporto per la Formazione e il Lavoro

L'Inps

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Affrontare il tema della revisione della misura del reddito di cittadinanza sia dal punto di vista politico che da quello della tenuta dei conti ha generato diverse riformulazioni in questi mesi a partire dal Governo Draghi che ne aveva ridisegnato i confini, passando ora per il Governo Meloni che si trova a gestire uno snodo complesso anche in termini di sicurezza sociale.

Che la misura avesse generato un livello di frodi importante non è la sola motivazione che ha spinto la maggioranza a decidere per una sua completa revisione. C’entra il tema della spesa pubblica destinata sostanzialmente ad una misura assistenziale che non ha prodotto i risultati di ricollocazione della popolazione abile al lavoro. C’entra il tema del fallimento del ruolo dei navigator e di quello della facilitazione all’ingresso nel mondo del lavoro in un momento storico in cui le offerte di lavoro si sono contratte per decine di ragioni, non ultima quella del Covid. Il Governo Meloni decide per la chiusura della misura anche attraverso comunicazioni smart che arrivano via sms e propone la sostituzione, già a partire dallo scorso 1° settembre, introducendo il Supporto per la Formazione ed il Lavoro (SFL). Un restyling che avrà cambiato almeno tre denominazioni in questi ultimi mesi a cui si abbina un nuovo sistema informativo che dovrebbe incrociare domanda e offerta di lavoro, denominato Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL).

La piattaforma è stata presentata presso la sede INPS dal Ministro del Lavoro e contiene attualmente 600 mila posti destinati alla formazione e 60 mila offerte di lavoro. In poche ore, nella giornata di lancio dell’iniziativa, si sono registrate oltre 4.000 domande per il contributo di Supporto per la Formazione ed il Lavoro (che sostituisce il reddito di cittadinanza). L’accesso ad entrambi i sistemi può avvenire ordinariamente nelle prossime settimane in quanto la misura di sostegno non opera su prenotazione. In altre parole l’apertura del servizio dal 1° settembre scorso non costituisce un click day. Non ci saranno limiti di tempo o numerici per ottenere il beneficio che cambia radicalmente però rispetto alla originaria formulazione introdotta dal Governo Conte. Il Supporto alla Formazione e per il Lavoro è destinato a coloro i quali escono dal Reddito di cittadinanza; da fine luglio almeno 188 mila nuclei familiari che hanno raggiunto il limite di sette mensilità nel 2023 e che non hanno tra loro componenti minori, disabili o over 60 non assistiti dai servizi sociali comunali.

Saranno 229 mila le famiglie che usciranno dalla misura entro fine anno. Per le famiglie invece che presentano le condizioni precedenti (almeno un figlio minore, disabili a carico o over 60) verrà introdotto un altro strumento a partire dal gennaio 2024 denominato “Assegno di inclusione”. Ma intanto coloro i quali sono abili al lavoro e vorranno fruire del sostegno previsto dovranno partecipare a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale; assieme ad essi progetti di orientamento, accompagnamento al lavoro o utilità sociale, compreso il servizio civile universale. Le domande vanno inoltrate ad INPS direttamente o tramite patronati. Dal prossimo 1° gennaio anche tramite i CAF. Potranno farne richiesta cittadini di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, occupabili, il cui nucleo familiare abbia un valore ISEE non superiore ai 6.000 euro. Contestualmente alla misura di sostegno occorrerà iscriversi alla piattaforma che incrocia i dati di domanda e offerta di formazione e lavoro. Le offerte di formazione e lavoro confluiranno dai centri per l’impiego, agenzie private per il lavoro, enti di formazione, fondi interprofessionali per la formazione, enti locali e servizio civile universale. Sempre ad INPS andranno inoltrate le domande per l’Assegno di inclusione, a partire dal mese di gennaio 2024, destinato a chi esce dal Reddito di Cittadinanza secondo le condizioni espresse in precedenza ma anche a chi è in attesa di ricollocamento.

Si otterrà il Sostegno per la Formazione ed il lavoro iscrivendosi ad almeno tre Agenzie per il lavoro e sottoscrivendo un accordo con il centro per l’impiego di competenza. Sottoscritto quello si potrà accedere a servizi di orientamento e formazione, nonché a progetti utili per la collettività. Superato questo step e accolta la domanda, i cittadini richiedenti riceveranno per 12 mesi un contributo di 350 euro mensili. Se si abbandona il percorso che prevede orientamento e formazione, se si salta una attività prevista o si rifiuta una offerta di lavoro il beneficio decade. Per tornare invece all’Assegno di Inclusione che ha finalità di copertura nei confronti di soggetti non occupabili o nel cui nucleo familiare è presente un componente disabile, minore o over 60, bisognerà risiedere in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 continuativi. Il beneficio verrà erogato su carta ricaricabile e corrisposto per 18 mesi prorogabili per altri 12, con un mese di sospensione tra i due periodi.

Francesco Andrea Falcone
Dottore Commercialista - Revisore Legale

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