Lelio Miro, presidente della Banca di Taranto e Massafra
«Crescere e ingrandirci non per vanità ma per migliorare le condizioni delle nostre comunità». «Siamo orgogliosi del nostro passato ed entusiasti del futuro che stiamo aprendo». Queste due frasi, tratte dall’intervento del Presidente Lelio Miro, sintetizzano l’importanza di questo frangente per la Banca di Taranto e Massafra e per i nostri territori. Innanzitutto i risultati economici approvati dall’Assemblea di Sabato: quasi 2 milioni di utile netto, cospicue coperture dei crediti, volumi di raccolta e impieghi che dimostrano la fiducia e la solidarietà col territorio, come riportato dal Direttore Generale, Dott. Ugo Stecchi, giovane e già affermatissimo, con un passato in banche internazionali e poi approdato da anni al Credito Cooperativo pugliese con una importante parentesi nella Direzione Commerciale della capogruppo Iccrea. Ma questi numeri non sono importanti di per sé, ma sono invece il frutto di un «miracolo sociale», come lo definisce il Presidente Miro, ben più rilevante. Un’avventura, guidata dalla passione e l’incoscienza, iniziata nel 1999, ad opera di un gruppo di giovanissimi amici 35enni, che dettero vita al Comitato Promotore della Banca di Taranto, da cui prese poi spunto poco tempo dopo anche quello della BCC di Massafra. Grazie al lavoro e all’entusiasmo di questi due gruppi di pionieri, afferma orgoglioso Miro, «abbiamo quindi RI-fondato una banca a Taranto dopo 102 anni, dato la dignità di una propria banca a Massafra e portiamo avanti da 24 anni questa avventura epica e meravigliosa, con l’obiettivo del bene comune, attraverso crisi, pandemie, guerre, riforme. Abbiamo donato alle nostre comunità un tesoro sociale, un modello di banca che crede che la finanza abbia il fine del servizio alle persone e alla società, mantenendo il denaro all’interno della nostra comunità, creando cultura locale che genera fiducia e quindi in definitiva anche mercato, tesoro che ormai è della comunità intera e che siamo tenuti a custodire con responsabilità verso le nostre terre e verso i nostri figli». Con questo senso di responsabilità sulle robuste spalle di questa meravigliosa storia, il Cda ha voluto quindi guardare ad un orizzonte ancora più alto, per svolgere ancora meglio il suo ruolo di banca che non mira al profitto, ma che promuove la crescita comunitaria, personale, sociale, economica e culturale del territorio jonico, che promuove lo sviluppo integrale delle persone. E quindi, dopo aver completato nel 2022 la prima fusione fra la Banca di Taranto e la BCC di Massafra, si è deciso di intraprendere un nuovo percorso di ulteriore rafforzamento ed espansione e pianificando per il 2023 una nuova fusione con la BCC di Bari, che, riferisce ancora Miro «abbiamo scoperto essere una BCC vera e sincera come la nostra, altrettanto sana, con i nostri stessi princìpi e gli stessi ideali» Siamo quindi alle porte di un altro momento straordinario per la Banca di Taranto e Massafra e per l’intero nostro territorio, che potrà contare su una propria banca ancora più capace di migliorare i servizi e le condizioni, continuando a coniugare il futuro industriale con i valori cristiani, a favorire un agire economico eticamente orientato e sostenibile, ad assistere quei “piccoli” ignorati dal sistema bancario, ar ridurre le diseguaglianze, dare consigli onesti, sostenere le straordinarie iniziative sociali, culturali, sportive, di tanti nostri volenterosi concittadini. La nuova Banca “nascerà” il prossimo 24 aprile 2023 e la maggioranza degli attuali amministratori della Banca di Taranto e Massafra siederà nel CdA della nuova Banca, così come il Collegio Sindacale sarà composto per 2/3 dagli attuali sindaci. Infine, a giugno, verrà inaugurata una nuova filiale a Mottola.
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