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Taranto
01 Dicembre 2025 - 15:35
La rabbia degli utenti dell’Ufficio Postale di via Arco Paisiello a Taranto - video di Francesco Manfuso
TARANTO - Davanti all’ingresso dell’Ufficio Postale di via Arco Paisiello, questa mattina la UIL Poste Taranto e la UIL Taranto hanno aperto pubblicamente il caso di quelle che definiscono "gravi criticità che da mesi affliggono il presidio della Città Vecchia, peggiorate dopo la chiusura dell’ufficio di piazza Fontana". Una decisione che – denuncia il sindacato – ha spostato l’utenza dell’intero centro storico, oltre 2.200 residenti, su un unico sportello non attrezzato a sostenere un simile carico di lavoro.
Il segretario regionale UIL Poste Puglia e segretario generale UIL Poste Taranto, Giuseppe Manfuso, ha descritto un quadro ormai “scandaloso”, dove ai correntisti trasferiti vengono perfino imposti limiti ai prelievi, con impossibilità di ritirare somme superiori alla giacenza prevista dal nuovo sportello. “Un pensionato non può essere discriminato solo perché il suo ufficio è stato chiuso”, ha ribadito, ricordando che la Città Vecchia “ha diritto agli stessi servizi di ogni altro quartiere”.
Il personale è costretto a operare con fondi minimi, tanto da non riuscire a servire più di 15-20 utenti al giorno. “Chiediamo solo di lavorare – ha spiegato Manfuso – ma qui ci tocca giustificare ai cittadini perché non possiamo svolgere operazioni basilari”, situazione resa ancora più difficile durante giornate critiche come quella del primo dicembre, con il pagamento delle tredicesime.
A peggiorare il clima, la costante necessità di spostare i dipendenti in altri uffici, “un’umiliazione professionale e umana”, che si somma a uno stress quotidiano alimentato da continue discussioni con utenti esasperati. “Non possiamo permettere che un servizio pubblico scarichi le sue inefficienze sui lavoratori”, ha dichiarato il segretario, ricordando che tutte le segnalazioni inviate a Poste Italiane sono rimaste senza risposta formale.
Durante l’incontro è intervenuto anche il coordinatore territoriale della UIL Taranto, Gennaro Oliva, che ha illustrato ulteriori criticità. Tra queste, il caso di un cittadino invalido che non riusciva a entrare nell’ufficio per via delle barriere architettoniche, superate solo grazie all’aiuto degli altri utenti. “Una scena indegna di una città moderna”, ha denunciato, sottolineando la “totale assenza di privacy allo sportello dei prelievi”, dove gli utenti sono costretti a dichiarare l’importo richiesto davanti a tutti.
Gravi anche i problemi di gestione delle file: senza un sistema di ticket, gli utenti sono costretti ad attendere in modo disordinato. “Poste sembra ignorare ciò che accade davanti ai suoi occhi”, ha attaccato Oliva, assicurando che la UIL non arretrerà: “Se non arriveranno risposte, torneremo con iniziative più forti”.
Il sindacato ha concluso l’iniziativa ribadendo che la mobilitazione proseguirà qualora Poste Italiane non ponga rimedio immediato alla situazione. “La Città Vecchia non può essere abbandonata”, è l’appello finale. “In un momento storico segnato da fragilità sociali crescenti, un servizio pubblico essenziale deve essere rafforzato, non indebolito”.
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